L’estrazione dell’olio di oliva
1. Fasi preliminari. Le olive appena raccolte devono essere velocemente portate al frantoio per essere lavorate, in modo che non sviluppino microrganismi. Vengono
eliminati i residui di terriccio, ramoscelli e altre sostanze estranee, e le olive vengono lavate.
2. Frangitura (o molitura). Le olive vengono frantumate in modo che si formi una pasta di olive, composta da acqua e olio.
3. Gramolatura. Nelle macchine gramolatrici la pasta di olive viene rimescolata per circa 30 minuti, in modo che le particelle delle
acque di vegetazione si separino da quelle di olio.
4. Estrazione dell’olio. Il mosto oleoso (olio e acque di vegetazione) si separa dalla parte solida (sansa), formata da noccioli frantumati e bucce. L’estrazione può essere effettuata in due modi:
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mediante spremitura, in cui la pasta di olive viene pressata con dei macchinari, in modo che fuoriesca il mosto oleoso. Il metodo è
discontinuo dato che dopo ogni estrazione si rimuovono le sanse. Dalla prima spremitura si ottiene l’olio extravergine di oliva, mentre dalla seconda si ottiene l’olio di oliva vergine;
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mediante centrifugazione, in cui la pasta di olive, diluita con acqua, viene separata nelle sue componenti da una centrifuga. È un metodo economico perché permette una
lavorazione continua.
5. Centrifugazione. L’olio estratto viene subito separato tramite centrifuga dalle acque di vegetazione per evitare che irrancidisca.
6. Chiarificazione e filtrazione. I residui di polpa si depositano sul fondo (sedimentazione) oppure vengono filtrati con dei teli.
7. Conservazione e maturazione. L’olio viene lasciato maturare in cisterne e si separa dal residuo solido (morchia).
8. Imbottigliamento. Viene effettuato in bottiglie di vetro scuro, per proteggere l’olio dalle radiazioni solari.