3.5 LA PSICOANALISI Nel 1900 il medico viennese Sigmund Freud | vedi , p. 329 | pubblicò , saggio destinato a segnare la nascita del pensiero psicoanalitico. In quest’opera Freud mostra che i sogni non sono del tutto insensati e bizzarri, ma trasmettono messaggi che provengono dalle e manifestano desideri di cui il soggetto non è consapevole. In realtà Freud si era occupato già da molti anni dello studio delle dinamiche interne alla psiche umana e aveva evidenziato come le decisioni consapevoli fossero a volte determinate da ; in altre parole, alcuni disturbi psichici, ma anche alcuni eventi quotidiani come il sogno o certe inspiegabili dimenticanze, dipendono da fattori interni di cui il soggetto non è consapevole. Ciò che determina alcune azioni dell’essere umano, secondo Freud, è una parte della psiche che lui stesso definisce , nella quale sono contenute istanze e desideri legati soprattutto alla vita sessuale | vedi , p. 327 |. Proprio la , e in particolare quella infantile, fu al centro del pensiero freudiano in un’epoca in cui si riteneva che i bambini non avessero vita sessuale fino alla pubertà. Freud mostrò invece che esiste una , per quanto non agita: i vissuti sessuali infantili del bambino sono destinati a formare il suo carattere e a influenzare lo sviluppo della sua personalità | vedi , p. 337 |. Non solo, i complessi meccanismi inconsci che Freud descrive nelle sue opere giocano un ruolo fondamentale nell’esistenza degli individui, nella cultura e nelle produzioni artistiche. Il pensiero psicoanalitico suscitò fin dall’inizio numerose resistenze, ma ebbe una notevole influenza non solo sulla , ma anche sulla di tutto il Novecento in campo letterario, filosofico, cinematografico e artistico. L’AUTORE L’interpretazione dei sogni parti più profonde della psiche motivazioni interne sconosciute inconscio UNITÀ 12 sessualità vita sessuale infantile molto ricca e articolata UNITÀ 12 clinica dei disturbi psichici produzione culturale