1. Alla base dell’apprendimento: il condizionamento 1.1 PAVLOV E IL RIFLESSO CONDIZIONATO Nei primi anni del Novecento, in Russia, lo scienziato Ivan Pavlov | vedi | condusse alcuni studi senza i quali le ricerche sull’apprendimento sarebbero state molto diverse. Pavlov si occupava di fisiologia, la disciplina che studia come funzionano gli organismi al loro interno e in relazione alle stimolazioni dell’ambiente. Utilizzava come cavie soprattutto i cani e, a differenza della maggior parte dei suoi colleghi, nei suoi esperimenti sottoponeva gli animali a metodi poco invasivi. Pavlov introdusse il metodo dell’ , dove all’animale venivano applicate apparecchiature per stimolare o misurare risposte fisiologiche evitando di creare lesioni organiche che fossero letali una volta terminato il test. Egli voleva infatti poter effettuare , in modo da avere un maggior numero di dati per dimostrare le proprie ipotesi. Un giorno, mentre stava analizzando la risposta delle ghiandole dell’apparato salivare di alcuni cani, notò che queste rilasciavano secrezioni non solo alla vista del cibo, come accade per tutti i cani, ma ancora prima, quando sentivano che stava arrivando l’inserviente. Questa fu la scintilla che portò Pavlov a ragionare su questo fenomeno, prendendo spunto per i suoi celebri esperimenti sui riflessi condizionati. L’AUTORE esperimento cronico più prove sullo stesso esemplare L’AUTORE - IVAN PETROVIČ PAVLOV Ivan Petrovič Pavlov nasce a Rjazan’ nel 1849 ed è destinato alla carriera ecclesiastica. Dopo aver terminato il percorso di studi in seminario, tuttavia, si iscrive alla facoltà di Medicina. Inizia quindi a condurre alcuni studi ed esperimenti sulla fisiologia dell’apparato circolatorio e digerente, ottenendo diversi riconoscimenti. Diventa docente di Fisiologia e direttore dell’Istituto di medicina sperimentale, dove porta avanti le sue ricerche sulla digestione, dimostrando la stretta correlazione tra il processo digestivo e il sistema nervoso. Nel 1904 riceve a Stoccolma il Nobel per la medicina. Inaspettatamente, in quell’occasione egli fa riferimento ad altre ricerche che aveva già esposto l’anno precedente in un congresso a Madrid. I suoi sforzi, infatti, si stavano concentrando sulle funzioni del sistema nervoso, a partire da una scoperta avvenuta casualmente mentre osservava il comportamento dei cani utilizzati nei suoi esperimenti. Le sue scoperte avranno un grande impatto sulle successive teorie dell’apprendimento. Muore a San Pietroburgo nel 1936. Il cane di Pavlov Pavlov partì dal presupposto che la salivazione del cane, reazione naturale all’odore e alla vista del cibo, costituisse una . Chiamò questa reazione . risposta automatica riflesso incondizionato