Hans Holbein e l’anamorfosi L’anamorfosi è un effetto di distorsione ottica nel quale un’immagine viene disegnata su un piano in maniera distorta, rendendo l’oggetto riconoscibile solo guardandolo da un punto di vista ben preciso. Uno degli esempi più celebri è quello del dipinto di Hans Holbein il Giovane (1497/98-1543), un doppio ritratto realizzato dall’artista tedesco intorno al 1533. Nella parte inferiore del quadro, di straordinaria rifinitezza nella resa naturalistica dei particolari, è rappresentato uno strano oggetto. Che cos’è? Per riuscire a cogliere la figura ai piedi dei due ambasciatori dobbiamo immaginare di inclinare la tela e guardarla ponendoci alla sua destra. Scopriremo così la rappresentazione di un teschio, assolutamente convincente nella resa plastica, e idealmente proiettato con la sua ombra sul piano. Da questo punto di osservazione il teschio si pone in relazione con il crocifisso nell’angolo opposto della composizione, in alto a sinistra. Si tratta di un «memento mori», che letteralmente significa “ricordati che devi morire”: un avvertimento che deve mettere in guardia l’uomo dalle vanità, e ricordargli la transitorietà della sua esistenza terrena. Nel Cinquecento, infatti, le distorsioni anamorfiche in quadri o disegni nascondevano spesso messaggi politici o simbolici. Al giorno d’oggi la tecnica dell’anamorfosi è ampiamente praticata nella Street Art, con risultati eccellenti. Ambasciatori Hans Holbein il Giovane, Ambasciatori, 1533, olio su tavola, National Gallery, Londra. In alto a sinistra si può intravedere un crocifisso, uno dei tanti simboli nascosti all’interno dell’opera. Il teschio è così facilmente riconoscibile.