3. Nuovi modelli di : dal tramonto della classica all’età alessandrina paidéia pólis 3.1 IL MODELLO EDUCATIVO DI SENOFONTE L’opera di Senofonte | vedi | di maggiore interesse pedagogico è la , ovvero “L’educazione di Ciro”, una sorta di romanzo storico-pedagogico sulla vita del re persiano , che regnò dal 559 al 529 a.C. All’inizio di questa opera Senofonte, conservatore e filo-spartano, appassionato di caccia e strategia militare, si chiede come si possa esercitare il comando mantenendo l’ordine e il potere: questo interrogativo dà avvio al racconto e alla . Il despota orientale Ciro eccelle tra gli altri sovrani e conquista le simpatie di Senofonte perché fu capace, pur con un modesto contingente, di diventare signore di un vasto impero multietnico. Senofonte ripercorre , il cui profilo viene largamente mitizzato per la sua capacità di conquistarsi l’obbedienza dei popoli non con la forza militare, ma con il rispetto che incuteva il suo nome. Il , descritto e tanto apprezzato da Senofonte, si basava su una : «I fanciulli che frequentano la scuola imparano i principi della giustizia e dichiarano essi stessi che vi si recano a questo scopo, proprio come da noi lo scolaro dice di andare a scuola per imparare a leggere e scrivere», spiega Senofonte nella . Si tratta di un’educazione nominalmente democratica – chiunque ha il diritto di mandare i propri figli alle scuole pubbliche per apprendere i principi della giustizia – ma di fatto , perché frequentavano la scuola solo i ragazzi che non erano costretti dalla necessità a lavorare. Soltanto i fanciulli allevati nelle scuole pubbliche potevano accedere alla “ ” e, in seguito, alle e agli onori. Per dieci anni, a partire dalla fine dell’adolescenza, i giovani si tenevano a disposizione dei magistrati per faccende di pubblico interesse; la notte dormivano nei pressi degli edifici governativi, per fare la guardia alla città e per esercitare la virtù della . Una parte rilevante della consisteva nell’accompagnare il re nelle : questo addestramento era praticato con una disciplina ferrea e considerato il migliore esercizio propedeutico alla guerra, così come l’ . Dopo aver servito per venticinque anni la vita collettiva, alla soglia dei cinquant’anni i persiani entravano nella classe degli , con il compito di giudicare le cause pubbliche e private e di nominare i magistrati. Se nella Senofonte propone una riflessione politica sulla crisi contemporanea delle , individuando negli istituti persiani e nell’organizzazione imperiale un punto di riferimento ideale per la gestione della vita pubblica, nel dialogo intitolato l’ , attraverso il personaggio di Socrate, parla invece dell’ , proponendo una gestione efficace e pratica delle attività quotidiane e dell’ , considerata l’unica attività degna di un uomo libero. Nel testo viene affrontato il tema della nell’economia domestica. Rilevanti sono i passaggi dello scritto che trattano del e della relazione educativa tra i coniugi, definita sia dalla divisione dei ruoli sia dalla grande differenza d’età al momento del matrimonio: circa trent’anni per gli uomini e quindici per le donne. Quando Socrate chiede al ricco proprietario terriero Iscomaco se sua moglie fosse già istruita nell’amministrazione della casa al momento del matrimonio, questi si dilunga nel racconto di come ha educato la sua consorte, la quale «prima viveva sotto un’assidua sorveglianza perché vedesse il meno possibile, chiedesse il meno possibile, ascoltasse il meno possibile». L’ (“la casa”), viene descritto come una vera e propria azienda domestica; al suo interno il capo è la moglie, che se ne assume l’organizzazione gestendo il lavoro degli schiavi e mantenendone l’ubbidienza. L’AUTORE Ciropedia Ciro il Grande riflessione sul principe ideale l’infanzia e l’educazione di Ciro sistema educativo persiano formazione severa, diretta dallo Stato e incentrata sull’insegnamento della giustizia Ciropedia elitaria classe dei giovani magistrature temperanza formazione militare battute di caccia allenamento con l’arco o il giavellotto anziani Ciropedia póleis Economico amministrazione domestica agricoltura divisione del lavoro e dei ruoli rapporto tra moglie e marito óikos L’AUTORE – SENOFONTE Storico e scrittore assai prolifico di origini aristocratiche, Senofonte nasce ad Atene intorno al 430 a.C. Durante l’adolescenza frequenta Socrate. Nel 404 milita con i Trenta tiranni e, una volta ristabilita la democrazia (403), è costretto ad allontanarsi dalla , forse condannato all’esilio. Nel 401 partecipa con un contingente di diecimila mercenari greci alla spedizione indetta da Ciro il Giovane, figlio del re persiano Dario II, contro il fratello Artaserse II e, dopo la sconfitta e la morte di Ciro, assume il comando delle truppe greche allo sbando guidandone con successo la ritirata. Della lunga marcia in territorio ostile, egli racconta nella sua opera più celebre, l’ , uno dei più antichi esempi di scrittura autobiografica e diaristica. La partecipazione diretta alle vicende narrate fa di Senofonte uno storico molto peculiare. Gli anni successivi lo vedono combattere al servizio degli spartani prima in Asia Minore contro i persiani, poi, nel 394, a Coronea (città della Beozia, in Grecia), contro i suoi stessi concittadini. In cambio dell’appoggio ricevuto, gli spartani gli assegnano una proprietà a Scillunte, vicino a Olimpia, dove rimane dal 390 circa al 370, anno in cui si trasferisce a Corinto. Muore intorno al 354. : nasce ad Atene : milita con i Trenta tiranni : forse condannato all’esilio, si allontana da Atene : partecipa alla spedizione di Ciro il Giovane contro Artaserse II e guida la ritirata dei diecimila mercenari greci : combatte a Coronea al fianco degli spartani, contro i suoi concittadini : si stabilisce a Scillunte in una proprietà assegnatagli dagli spartani : si trasferisce a Corinto : muore pólis Anabasi 430 a.C. ca. 404 403 401 394 390 ca. 370 354 ca. Statua di Senofonte al di fuori del palazzo del Parlamento a Vienna.