La teoria psicoanalitica oggi Possiamo considerare ancora valida, oggi, la teoria freudiana della rimozione? Occorre qui essere molto precisi. È assai improbabile che i ricordi di cui parla Freud si collochino in un magazzino e che vi rimangano nascosti per poi emergere in alcuni momenti particolari. La questione è più complessa, perché , non semplicemente ripetizione. In altri termini la nostra mente rielabora le tracce relative al nostro passato dando loro nuovi significati in momenti diversi della nostra vita. Quando ci ricordiamo di una persona che abbiamo conosciuto in passato il ricordo che abbiamo dipende anche molto da ciò che pensiamo ora di lei e, pertanto, non è solo il passato a influire sul presente ma anche il presente a modificare il ricordo del passato. Si tratta di una questione già intuita da Freud nel 1896 quando scrive al collega Wilhelm Fliess: «Sto lavorando all’ipotesi che il nostro meccanismo psichico si sia formato mediante un processo di stratificazione; il materiale di tracce mnestiche esistenti è di tanto in tanto sottoposto a una risistemazione in base a nuove relazioni, a una sorta di riscrittura». Per questo, assai spesso i nostri ricordi contengono elementi che non corrispondono perfettamente ai fatti vissuti o che li reinterpretano in modo del tutto personale sulla base di fattori emotivi e di contesto. Fatta questa importante precisazione, il modello psicoanalitico riceve oggi molte conferme nell’ambito delle neuroscienze. Come afferma Simona Argentieri nel Dizionario enciclopedico Treccani (alla voce “memoria e psicoanalisi”): «Il panorama cangiante e poliedrico dei processi di memoria dal punto di vista della psicoanalisi si incontra oggi felicemente con le più recenti acquisizioni delle neuroscienze». la memoria è rappresentazione e ricostruzione p. 79 T2 La memoria tra passato e futuro