Docente di comprovata esperienza nell’insegnamento della materia negli istituti di Scuola Secondaria. Già autrice per questo Editore di altri testi di Scienze motorie e sportive per la Scuola Secondaria di primo e secondo grado.

Paola Pajni

Docente di comprovata esperienza nell’insegnamento della materia negli istituti di Scuola Secondaria. Già autrice per questo Editore di altri testi di

<i>Training4Life Sprint</i> è stato progettato per attivare la classe e per motivare gli studenti a sviluppare sane abitudini di vita. Propone spiegazioni essenziali, esempi concreti, attività illustrate e rubriche che mettono l’accento su aspetti della materia collegati alla salute delle persone. È uno strumento utile per la riflessione sulle attività svolte in palestra e, soprattutto, è uno strumento veloce per l’apprendimento dei collegamenti tra Scienze Motorie, pratica sportiva e salute della persona.

1. Una disciplina a 360°

Il ruolo delle scienze motorie nella scuola

Una educazione lunga tutta la vita

Scienze motorie: regole e convivenza civile

1. La classe inclusiva e competente

1.1 La didattica per una scuola per tutti

Allenare le competenze

Competenze e macrocompetenze motorie

Il valore della collaborazione

Le scienze motorie e sportive come mezzo di integrazione

Avanzare tutti: gradualmente e per livelli

1.2 Imparare un linguaggio specifico

Assi e piani fondamentali del corpo

Posizioni fondamentali

Movimenti fondamentali

2. La lezione di scienze motorie

2.1 La lezione in palestra

Norme per la frequenza alle lezioni in palestra

Mestruazioni: un motivo per un esonero temporaneo e parziale?

Focus salute - Può lo sport aiutare in “quei giorni”?

2.2 Gli interventi di primo soccorso

Le regole base per soccorrere

Valutare lo stato dell’infortunato

La Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP)

2.3 Iniziare con il riscaldamento

Gli obiettivi del riscaldamento

Le modificazioni fisiologiche

I princìpi base e le tre fasi del riscaldamento

Focus salute - Il riscaldamento: consigli e avvertenze generali

2. Io e il mio corpo

Che cos’è la consapevolezza corporea?

Imparare ad ascoltare e a osservare il corpo

Verso la presa di coscienza del proprio corpo

Il corpo, il movimento e la comunicazione non verbale

1. Conoscere il corpo

1.1 Lo sviluppo psicologico e motorio nell’adolescenza

L’adolescenza (da 12 a 18 anni)

Approfondimento - Lo schema corporeo dall’infanzia all’adolescenza

L’importanza del gioco nello sviluppo psicomotorio

I giochi di movimento e i giochi presportivi

1.2 La percezione del corpo

Il corpo e le funzioni senso-percettive

L’abitudine alla percezione

Dalla sensazione alla percezione

Approfondimento - I meccanismi percettivi durante l’attività motoria

2. Il corpo comunica

2.1 Le modalità espressive del corpo

Azioni come parole

Leggere il linguaggio del corpo

Le modalità del linguaggio del corpo

Focus salute - I blocchi emozionali nel corpo

2.2 La comunicazione verbale e non

Osserviamo i gesti accidentali

Approfondimento - La comunicazione e i suoi fattori

La gestualità e l’alfabeto dei gesti

Lo spazio relazionale o prossemica

La voce e le corde vocali

Lo sguardo

2.3 Mimo ed espressione corporea

La gestualità rafforza l’espressione verbale

Dal mimo alla pantomima

2.4 Dal ritmo alla musica

Il ritmo, dentro e fuori di noi

Una successione di pulsazioni temporali

3. Il corpo e la mente

3.1 Il dialogo mente-corpo e il benessere psicofisico

Corpo e significati culturali

Una cultura che privilegia la mente

Posture maschili e posture femminili

Mente e corpo: un percorso in due sensi

La respirazione e il benessere psicofisico

Spazio CLIL - Alternate Nostril Breathing

Libertà fisica e sviluppo intellettuale

Approfondimento - Uomini e donne in altre culture

3.2 Le condizioni emotive e il movimento

Le reazioni emotive nell’apprendimento motorio

Conoscere le proprie emozioni e reazioni

I fattori che condizionano l’apprendimento motorio

Focus salute - Quanto ricordiamo?

3. Il corpo e il movimento

Come impariamo il movimento?

Imparare attraverso l’esperienza

Come si formano gli automatismi

Le abilità trasferibili

1. Sostegno del corpo e possibilità di movimento

1.1 I fattori del movimento

Che cosa sono gli schemi motori

Le capacità motorie e le abilità motorie

Sviluppo delle capacità motorie

Capacità condizionali e capacità coordinative

1.2 L’apparato scheletrico

1.3 La postura e i vizi posturali

Postura: una questione di equilibri

I vizi posturali: l’importanza dell’azione preventiva

La posizione della testa

1.4 L’apparato articolare

Tipologia delle articolazioni

1.5 Le capacità motorie

La mobilità articolare: una capacità motoria importante

I metodi per migliorare la mobilità articolare

Configurazioni del corso

Treccani Emporium

Relazione d'adozione

vato, è bene praticarlo dopo quello di lavoro continuo e tener presente che l intensità del lavoro andrà aumentata gradualmente. Facciamo un esempio: si corre a velocità sostenuta per circa 200 metri e alla fine si misurano le pulsazioni; si calcola poi in quanto tempo la frequenza cardiaca scende a 120 bpm; poi si ripete più volte lo stesso tracciato, eventualmente aumentando la velocità della corsa o riducendo il tempo di recupero. Lo steady state Un caso particolare del meccanismo aerobico si osserva in quello stato di equilibrio che viene definito steady state. Tutti noi abbiamo provato a fare una camminata o una corsa a ritmo blando, magari in compagnia di un amico, e abbiamo visto che, passato il momento iniziale di fatica, un gesto così semplice può essere ripetuto con continuità per tempi lunghi. Ciò avviene grazie al perfetto equilibrio che si viene a instaurare tra il consumo di energia e il rifornimento della stessa: l energia spesa dal muscolo per contrarsi viene continuamente ristabilita dalla combustione dei grassi attraverso l ossigeno (le riserve sono di zuccheri e grassi, ma in una prima fase di lavoro si utilizzano gli zuccheri; poi, prolungando lo sforzo, si andranno a utilizzare i grassi). Non c è accumulo di acido lattico nei muscoli e lo sforzo si può continuare per moltissimo tempo con le limitazioni dovute a fattori psicologici come la noia. Lo steady state è un sistema allenante; i ritmi vanno calibrati sul soggetto che lo pratica. La soglia anaerobica Quando però lo sforzo aumenta d intensità, ad esempio se si accelera, non c è più il bilanciamento tra energia prodotta e spesa utilizzando il sistema aerobico e l organismo sarà costretto a servirsi del sistema anaerobico lattacido, oltre a quello aerobico. Viene definita soglia anaerobica il punto oltre il quale si attiva il metabolismo anaerobico lattacido oltre a quello aerobico. Da questo punto in poi aumentano il ritmo respiratorio (cioè il numero di atti respiratori al minuto), la produzione di anidride carbonica e la quantità di acido lattico.   una situazione evidenziata dall aumento della frequenza cardiaca ed è un parametro molto importante per impostare l allenamento. Per determinare la soglia anaerobica, oltre a prove di laboratorio molto complesse che prevedono prelievi del sangue, è utilizzato il test Conconi che, attraverso la rilevazione di prove sul campo, indica quale rapporto tra frequenza cardiaca e velocità corrisponde alla soglia anaerobica. Focus salute L allenamento della resistenza L allenamento della resistenza si può iniziare intorno ai 13 anni, quando è completato lo sviluppo del sistema cardiocircolatorio, e si può praticare con buoni risultati anche in età adulta; i risultati migliori si ottengono tra i 13 e i 20 anni circa.     consigliabile scegliere un ambiente sano, un parco o una zona fuori città, e correre su sterrato per non causare danno ai tendini.   Per migliorare la resistenza generale si può cominciare a correre per 10-15 minuti a velocità costante. Successivamente si potrà aumentare in progressione la durata della corsa, mantenendo la stessa ve- 102 Sezione 3 Il corpo e il movimento locità. Quando si sarà in grado di correre continuativamente per 3045 minuti, occorrerà aumentare il ritmo. Un indice di riferimento può essere considerato la capacità di conversare con un compagno durante la corsa.   Se si affronta una distanza lunga occorre dosare lo sforzo, per non consumare subito tutte le energie e compromettere così l esito della prova.   Nelle prove di lunga durata occorre bere molta acqua, perché questa è importante per il metabolismo e per ristabilire l equilibrio idrico, sbilanciato anche dalla sudorazione. Nella tabella sottostante sono riportati i meccanismi energetici che intervengono in alcuni tipi di corsa. Aerobico Anaerobico 200 m 2% 98% 400 m 10% 90% 800 m 35% 65% 1500 m 50% 50% 5000 m 65% 35% 10.000 m 90% 10% Maratona 98% 2% 

Lo steady state

Approfondimento Test di VALUTAZIONE FUNZIONALE della RESISTENZA Tutti i test di valutazione funzionale 1. Indice di Ruffier Obiettivo: misurare l efficienza cardiorespiratoria durante l esercizio fisico Registrare la variazione della frequenza cardiaca nell esecuzione di esercizi di piegamento sulle gambe (vedi anche Sezione 5, Paragrafo 3.2). 1. Registrare la frequenza cardiaca a riposo (valore A). 2. Eseguire 30 piegamenti sulle gambe a ritmo (1   per il piegamento, 1   per la distensione). 3. Registrare di nuovo la frequenza cardiaca (valore B). 4. Dopo un minuto, sdraiarsi e rilevare nuovamente la frequenza 5. Applicare la seguente formula: (A + B + C)   200 10 VALUTAZIONE Maschi e femmine oltre 15 scarso da 10 a 15 sufficiente da 5 a 10 buono da 0 a 5 ottimo cardiaca (valore C). 2. Test di Cooper Obiettivo: misurare la capacità di resistere a uno sforzo prolungato Correre per 12 minuti su un percorso sul quale si possono misurare le distanze. VALUTAZIONE (in metri) da 1600 a 2000 da 2000 a 2300 da 2300 a 2500 da 2500 a 2800 più di 2800 Maschi scarso sufficiente discreto buono ottimo da 1500 a 1800 da 1801 a 1900 da 1901 a 2000 da 2001 a 2100 più di 2100 Femmine scarso sufficiente discreto buono ottimo 3. Test di Lyan Obiettivo: controllare le capacità di recupero dopo uno sforzo 1. Misurare la frequenza cardiaca a riposo. 2. Correre per un minuto, anche sul posto, sollevando molto le ginocchia. 3. Controllare le pulsazioni appena terminata la prova, e poi dopo 1, 2, 3, 4 e 5 minuti. VALUTAZIONE Maschi e femmine Se la frequenza cardiaca ritorna ai livelli di partenza: entro 5 minuti scarso entro 4 minuti sufficiente entro 3 minuti buono entro 2 minuti ottimo 4. Corsa 100 metri Obiettivo: misurare la resistenza alla velocità Dalla linea di partenza, al via correre per 100 metri. Il cronometraggio parte da quando si scatta (si deve cerca di non considerare il tempo di reazione). VALUTAZIONE (in secondi) 14/16 anni 17/18 anni Maschi più di 14 0 da 14 0 a 13 2 da 13 1 a 12 5 meno di 12 5 più di 13 8 da 13 8 a 13 3 da 13 2 a 12 3 meno di 12 3 scarso sufficiente buono ottimo scarso sufficiente buono ottimo 14/16 anni 17/18 anni Femmine più di 15 5 da 15 5 a 14 7 da 14 6 a 14 0 meno di 14 0 più di 15 3 da 15 3 a 14 6 da 14 5 a 13 9 meno di 13 9 scarso sufficiente buono ottimo scarso sufficiente buono ottimo 3 Le capacità cardio-respiratorie 103 

Test di valutazione funzionale della resistenza

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