LE OPERE SIMBOLO
570 a.C. ca.
ETÀ ARCAICA
Vaso François
È il capolavoro della ceramica attica con scene legate alla mitologia greca.
vedi FOCUS p. 134

450 a.C. ca.
ETÀ CLASSICA
Bronzi di Riace
Due esempi di armonia e proporzione nella statuaria greca di epoca classica.
vedi p. 150

447-432 a.C.
ETÀ CLASSICA
Partenone
È il tempio più celebre dell’arte greca, ancora oggi simbolo di una civiltà.
vedi FOCUS p. 160

II secolo a.C.
ETÀ ELLENISTICA
Mosaico di Alessandro
Il grande mosaico concentra le conquiste spaziali ed espressive della tarda età classica.
vedi p. 186

190-156 a.C. ca.
ETÀ ELLENISTICA
Altare di Pergamo
È il simbolo dell’arte ellenistica per grandiosità, dinamismo e páthos.
vedi FOCUS p. 194

PANORAMA STORICO-CULTURALE
Dal Medioevo ellenico all’epoca arcaica (XII-VII secolo a.C.)
LE DARK AGES
A partire dall’inizio del XII secolo a.C. comincia un periodo di transizione nel territorio greco, che riguarda soprattutto il Peloponneso e le isole del Mare Egeo, denominato dalla storiografia moderna “Medioevo ellenico” o Dark Ages (ovvero “secoli bui”). Il mondo miceneo è in declino e la documentazione archeologica attesta la distruzione dei grandi palazzi, e con essi la fine dell’efficiente organizzazione sociale che li aveva contraddistinti. Contemporaneamente, insieme a una forte contrazione demografica, scompare la scrittura sillabica, “Lineare B”, e si assiste a un impoverimento della cultura materiale, come mostra l’assenza dei raffinati oggetti prodotti invece dagli artisti minoici e micenei.
Il tracollo culturale di questo periodo storico deve probabilmente essere correlato a un altro fenomeno, l’invasione dei Dori, una popolazione di origine indoeuropea, proveniente dal Nord Europa, che si stanzia nella Grecia continentale intorno all’XI secolo a.C. Ai Dori si deve l’introduzione del ferro, un materiale più facile da reperire rispetto al bronzo e meno complesso da lavorare, che permette la realizzazione di armi più solide e resistenti.
Questo contesto di stravolgimenti territoriali e politici implica lo spostamento di altre popolazioni autoctone, come gli Ioni e gli Eoli, che dal continente greco sono costretti ad attraversare l’Egeo per insediarsi stabilmente sulla costa settentrionale dell’attuale Turchia, dando vita alla cosiddetta prima colonizzazione greca.

CITTÀ COME STATI: LA PÓLIS
L’assenza di una struttura politica sociale dovuta alla dissoluzione del potere miceneo, di tipo monarchico e palaziale, e la necessità di dare un’organizzazione alle nascenti comunità portano gradualmente alla definizione di una nuova forma di governo e di gestione territoriale. Tra la fine del IX e l’inizio dell’VIII secolo a.C., infatti, sia nel continente ellenico sia sulla costa ionica (Asia Minore) nascono le póleis (in greco “città”) intese come “città-stato”, ovvero contesti urbani amministrati autonomamente, cui spettano anche il controllo e la gestione del territorio circostante.
Da un punto di vista territoriale la pólis si distingue in due zone principali, una cittadina e una esterna. Il centro urbano è costituito dall’agorà, la piazza più importante, in cui si esercita l’attività commerciale e politica, e dall’acropoli (dal greco ákros – alto – e pólis – città) che rappresenta la parte più elevata della città con i principali edifici di culto. Il territorio circostante è invece chiamato chóra, ovvero “campagna”, che fornisce i beni di sussistenza per la vita cittadina.