La ceramica geometrica
Dal IX e durante l’VIII secolo a.C., nell’Attica, regione in cui si trova Atene, si afferma la produzione ceramica di stile geometrico. Le forme vascolari diventano più articolate e differenziate tra loro, e accolgono sulla superficie motivi più complessi che invadono del tutto il campo decorativo. Dalle semplici linee dell’epoca protogeometrica si sviluppano motivi più elaborati (9) come le losanghe, sequenza di rombi, e il meandro, costituito da linee che ripiegano su sé stesse ad angolo retto ripetendosi in successione.
Contemporaneamente le figure umane diventano un elemento imprescindibile nella decorazione del vaso, tanto da essere dipinte sulle parti più in vista come il collo e la spalla. Uomini e donne iniziano a essere rappresentati sempre più frequentemente in maniera schematica, ma allo stesso tempo ben organizzata: i pittori, infatti, scelgono di accentuare alcune precise parti del corpo umano, concepito come un insieme di elementi giustapposti secondo un criterio rigoroso.
La gran parte delle testimonianze di questo periodo proviene dalle necropoli, in particolare quella del Dípylon ad Atene, così chiamata perché sita nei pressi di una “doppia porta” (dal greco dís – doppia – pýle – porta). Qui è stata rinvenuta una grande quantità di vasi a destinazione funeraria, tra i più celebri esempi della pittura vascolare di questo periodo.
