PANORAMA ARTISTICO

L’arte delle città-stato

IL PERIODO ARCAICO

Intorno alla metà del VII secolo a.C. si avvia un percorso autonomo e indipendente dell’arte greca ri­spetto alle premesse figurative, ormai consolidate, degli stili “geo­metrico” e “orientalizzante”. Parallelamente alla creazione di una sempre più evidente identità culturale attorno a comunità ben definite e guidate saldamente da gruppi di aristocratici, gli artisti greci iniziano un processo di ricerca dell’armonia e dell’equilibrio nelle manifestazioni artistiche di tutti gli ambiti.

UNA NUOVA ARCHITETTURA

In architettura la definizione del tempio procede di pari passo con l’ideazione degli ordini architettonici: dorico e ionico si impostano come espressioni decorative di precise popolazioni, i Dori e gli Ioni, e si configurano come nuovi e sperimentali linguaggi architettonici di un sistema trilitico di costruzione (vedi p. 116).
Nel corso del VI secolo a.C. queste soluzioni distinguono le città del Peloponneso da quelle della costa ionica, come dimostra la diffusione di un ordine piuttosto che di un altro nelle rispettive colonie. Il progresso architettonico e figurativo del tempio greco si inserisce nello sviluppo urbanistico delle póleis e nella razionale divisione delle varie aree urbane ed extraurbane, in cui i santuari fungono da principali catalizzatori delle grandi esperienze artistiche.

LE ARTI FIGURATIVE

Nella scultura il procedimento di sperimentalismo e innovazione è analogo a quello architettonico, sebbene sia ancora possibile riconoscere l’eredità delle civiltà orientali. Gli esempi della prima metà del VI secolo a.C. trovano una loro compiutezza nella realizzazione di statue di fanciulli e fanciulle, offerte votive alle divinità nei santuari o appartenenti a contesti funerari.
La centralità della figura umana, il cui studio anatomico e proporzionale era stato già avviato in precedenza, è enfatizzata dalla scelta dei soggetti, come espressioni di valori identitari della pólis. Le sculture, infatti, non raffigurano più prevalentemente sovrani o personaggi legati al potere sociale, ma sono soprattutto semplici uomini e donne rappresentati in forme idealizzate, come nel koúros ritrovato a Capo Sunio, nei pressi di Atene (17). Tuttavia, la frontalità, le acconciature e le pose rivelano ancora il mantenimento di una serie di caratteristiche della scultura orientale ed egizia.
Lo stesso si può dire per la produzione ceramica, un ambito nel quale è evidente l’evoluzione della tecnica, in particolare nella rea­lizzazione del vaso e nella sua decorazione pittorica, anche se non scompaiono del tutto i motivi di stampo “orientalizzante”.
L’arte arcaica, dunque, rappresenta una prima forma di autonomia da parte degli artisti greci, nonostante siano ancora in parte condizionati da schemi e convenzioni figurative precedenti, che verranno superati definitivamente a partire dall’età classica.

Koúros di Capo Sunio – Statua in marmo raffigurante un giovane nudo in posizione frontale, con il piede sinistro leggermente avanzato. Il corpo è rigido e simmetrico, con una muscolatura stilizzata. Il volto presenta un'espressione arcaica con un lieve sorriso, e i capelli sono lunghi, intrecciati e ricadono sulle spalle. La scultura mostra segni di usura, in particolare sul  volto, e alcune parti danneggiate /manca il braccio sinistro). È collocata su una base rettangolare.
17. Koúros di Capo Sunio, 600 a.C. ca., marmo, h 305 cm. Atene, Museo Archeologico Nazionale.