IL TEMPIO

Dal IX all’VIII secolo a.C. nel mondo greco si afferma l’esigenza di delimitare l’area destinata agli dèi rispetto a quella abitata dagli uomini. Nasce così il tempio, concepito come effettiva dimora della divinità alla quale era dedicato, la cui concreta presenza viene resa esplicita dalla statua di culto, e collocato solitamente all’interno di un recinto sacro, detto témenos. Per questa ragione le più antiche forme templari ricalcano i modelli delle prime case greche, sia quelle a mégaron rettangolare (vedi p. 89) sia quelle più semplici a óikos (in greco casa) di forma quadrangolare.
Con lo sviluppo della pólis il tempio diventa un fulcro imprescindibile, in quanto manifestazione della ricchezza di ogni singola città-stato e struttura aggregante della compagine sociale. Mentre l’interno del tempio è destinato esclusivamente alla divinità, l’esterno, con la necessaria presenza dell’altare, è adibito allo svolgimento dei rituali religiosi ed è accessibile a tutti. La possibilità di frequentare il santuario, che comprende l’edificio e tutto lo spazio sacro all’interno del témenos, evidenzia così la stretta connessione tra i cittadini della pólis e le divinità.

La struttura del tempio greco

Nel corso del VII secolo a.C. l’architettura templare attraversa il cosiddetto processo di litizzazione, ovvero il passaggio da costruzioni in legno a strutture in pietra (in greco líthos). Questo fenomeno comporta una definizione sempre più precisa e canonica sia della pianta (19) sia dell’alzato del tempio, come dimostra la nascita degli ordini architettonici (vedi p. 116).

Pianta di un tempio greco – Disegno in pianta di un tempio greco, con le diverse parti numerate. La peristasi (1) è una fila di colonne che circonda l'edificio. Il pronao (2) è lo spazio d’ingresso situato prima della cella. La cella o naós (3) è l’ambiente centrale che ospita la statua della divinità. L’opistodomo (4) è il vano posteriore, separato dalla cella. Le ante (5) sono i prolungamenti dei muri laterali che delimitano il pronao.
19. Pianta di un tempio greco.
  1. Peristasi
  2. Pronao
  3. Cella o naós
  4. Opistodomo
  5. Ante

Principi modulari prestabiliti regolano i rapporti proporzionali, all’esterno come all’interno, tra le varie parti del tempio, rapporti che definiscono in maniera sempre più specifica gli spazi dell’edificio sacro (20). La statua di culto è conservata all’interno del naós (cella) anticipato da un vestibolo di accesso, il pronao (da pro – davanti – e naós), spesso costituito da ante avanzate, cioè un prolungamento dei muri della cella, e una fila di colonne. In alcuni casi è presente un ambiente corrispondente sul lato posteriore della struttura, che può essere definito opistodomo, se privo di accesso verso la cella, o ádyton (inaccessibile) se è collegato alla cella da un’apertura.
Con il progressivo sviluppo dell’architettura litica i templi greci si arricchiscono della presenza di una peristasi, ovvero una fila di colonne che circonda completamente la struttura della cella e degli ambienti annessi. La superficie su cui poggiano le colonne prende il nome di stilobate (dal greco stýlos – colonna – e básis – base), ultimo piano della crepidine (dal greco krepís – basamento), ovvero la gradinata composta da tre o più gradini che circonda il tempio.
Il superamento dell’architettura lignea porta all’utilizzo di pietra, marmo e terracotta anche per la realizzazione delle decorazioni e delle tegole della copertura. Sopra al colonnato perimetrale, infatti, sulle due fronti del tempio si imposta il frontone di forma triangolare che racchiude il timpano, superficie piana cui spesso sono ancorate le figure scolpite a tutto tondo o in altorilievo. Infine, il tetto è ornato da antefisse, elementi decorativi posti in corrispondenza della terminazione inferiore delle tegole, e acroteri, sculture collocate al culmine e agli angoli del frontone.

Spaccato di un tempio greco – Illustrazione tridimensionale di un tempio greco con il tetto parzialmente rimosso per mostrare l'interno. La struttura presenta colonne perimetrali con capitelli dorici e un frontone con timpano decorato con sculture in rilievo. L'interno ospita una grande statua di culto, collocata nella cella (naós), circondata da colonne interne. Il soffitto è sorretto da travi in legno e il fregio decorativo corre lungo l’architrave. La rampa di accesso conduce all’ingresso principale, affiancato da colonne.
20. Spaccato di un tempio greco.