IL TEMPIO
Dal IX all’VIII secolo a.C. nel mondo greco si afferma l’esigenza di delimitare l’area destinata agli dèi rispetto a quella abitata dagli uomini. Nasce così il tempio, concepito come effettiva dimora della divinità alla quale era dedicato, la cui concreta presenza viene resa esplicita dalla statua di culto, e collocato solitamente all’interno di un recinto sacro, detto témenos. Per questa ragione le più antiche forme templari ricalcano i modelli delle prime case greche, sia quelle a mégaron rettangolare (vedi p. 89) sia quelle più semplici a óikos (in greco casa) di forma quadrangolare.
Con lo sviluppo della pólis il tempio diventa un fulcro imprescindibile, in quanto manifestazione della ricchezza di ogni singola città-stato e struttura aggregante della compagine sociale. Mentre l’interno del tempio è destinato esclusivamente alla divinità, l’esterno, con la necessaria presenza dell’altare, è adibito allo svolgimento dei rituali religiosi ed è accessibile a tutti. La possibilità di frequentare il santuario, che comprende l’edificio e tutto lo spazio sacro all’interno del témenos, evidenzia così la stretta connessione tra i cittadini della pólis e le divinità.