Frontoni

In origine le decorazioni dei frontoni dei templi erano dipinte. A partire dal VII secolo a.C. sono caratterizzate da rilievi e, in seguito, da sculture a tutto tondo ancorate alla parete.
La forma triangolare del timpano, dettata dalle due falde del tetto, impone particolari adattamenti iconografici per inserire le sculture in uno spazio di forma digradante: le figure quindi, soprattutto nei primi esempi, si adattano alla conformazione del frontone, ignorando i reali rapporti proporzionali. Nel corso dei secoli il tema scelto e la disposizione dei soggetti trovano una particolare armonia nella distribuzione spaziale, grazie anche ai traguardi raggiunti nella raffigurazione del corpo umano e del suo movimento.

Frontone dell’Artemísion di Corfù

Uno dei più antichi esempi noti di decorazione frontonale in pietra è il frontone occidentale dell’Artemísion di Corfù (51-52), isola del Mar Ionio, risalente al 580 a.C. circa. Il tempio, di ordine dorico con peristasi di 8 × 17 colonne, presenta una decorazione frontonale scolpita in altorilievo, che riproduce una serie di figure mitiche a carattere apotropaico.
Al centro si impone la gorgone Medusa, dall’aspetto mostruoso, rappresentata nel caratteristico schema della “corsa inginocchiata”, una soluzione adottata nell’arte greca arcaica per trasmettere l’idea di movimento e, in questo caso specifico, utile per adattare la figura alla conformazione del timpano. La gorgone è rappresentata frontalmente, a eccezione delle gambe raffigurate di profilo, e mostra un volto particolarmente spaventoso, con i grandi occhi spalancati, che secondo il mito avevano il potere di pietrificare chiunque ne incrociasse lo sguardo, e la bocca aperta con la lingua in fuori. I capelli sono costituiti da due serpenti che fuoriescono di lato sotto le orecchie e da quattro ciocche simmetriche che ricadono sulle spalle, un’eredità dell’arte orientale, così come di gusto orientale sono le due pantere accovacciate ai lati della gorgone.
Tra i felini e Medusa si conservano in minima parte le figure dei figli della gorgone, Crisàore a destra e il cavallo alato Pègaso a sinistra, nati dal sangue della testa decapitata da Perseo, qui non rappresentato.
Alle estremità chiudono il frontone due scene mitologiche, indipendenti dalla rappresentazione centrale: a sinistra l’uccisione del re di Troia Priamo da parte di un guerriero greco, forse Neottolemo figlio di Achille, e a destra Zeus che scaglia le folgori contro un gigante. In queste scene accessorie colpisce l’assenza di qualsiasi proporzione rispetto alle grandi figure di Medusa e delle due pantere, in modo da poter adattare i soggetti rappresentati alla conformazione del timpano, così come la mancanza di qualsiasi omogeneità narrativa dello spazio frontonale, che invece caratterizzerà gli esempi di epoca classica.

Frontone dell’Artemísion di Corfù – Rilievo scolpito in pietra calcarea raffigurante una scena mitologica. Al centro, la Gorgone Medusa con un volto stilizzato ed espressione minacciosa è in posizione di corsa, con le gambe piegate e le braccia aperte. Ai lati, ci sono due pantere accovacciate con sguardo frontale. Tra i felini e Medusa, ci sono due figure più piccole, probabilmente i suoi figli Pegaso e Crisaore. Sui lati estremi del frontone, scene aggiuntive con figure umane in combattimento. La decorazione include una fascia con motivi geometrici nella parte inferiore.
51. Frontone dell’Artemísion di Corfù, 580 a.C. ca. Corfù, Museo Archeologico.
Soggetti raffigurati nel frontone dell’Artemísion di Corfù – Schema illustrativo in bianco e nero con elementi in arancione per l’ipotesi ricostruttiva. Al centro, la Gorgone Medusa è raffigurata in corsa, affiancata da due grandi pantere accovacciate: in arancione sono evidenziate le mani e una gamba di Medusa e il corpo della pantera a destra. Tra i felini e Medusa, ci sono due figure più piccole, probabilmente i suoi figli Pegaso (in arancione) e Crisaore. Questa scena riguarda il mito di Perseo. A destra, c’è un episodio della gigantomachia: Zeus che uccide un gigante. A sinistra c’è un episodio della guerra di Troia, l’uccisione di Priamo (l’assassino è in arancione). Le parti in arancione evidenziano gli elementi mancanti o ricostruiti della composizione scultorea.
52. Soggetti raffigurati nel frontone dell’Artemísion di Corfù. In arancione l’ipotesi ricostruttiva.