Ergótimos e Kleitías, Vaso François – Grande vaso in ceramica attica a figure nere, decorato con scene mitologiche suddivise in registri orizzontali. Il lato B mostra rappresentazioni di figure umane e animali, tra cui cavalli, carri e dettagli architettonici stilizzati. Le anse ricurve sono ornate con motivi decorativi. Il vaso mostra alcune lacune dovute alla frammentarietà della superficie.
Ergótimos e Kleitías, Vaso François, 570 a.C. ca., ceramica attica a figure nere, h 66 cm. Firenze, Museo Archeologico Nazionale. Lato B.
Schema del lato B del Vaso François – Disegno del vaso con indicazione delle scene mitologiche rappresentate nei registri sovrapposti. Dall’alto verso il basso, sono elencati gli episodi raffigurati: Teseo e i giovani ateniesi arrivano a Delo, la centauromachia, il matrimonio di Peleo e Teti, il ritorno di Efesto sull’Olimpo, sfingi e grifoni, e infine la lotta tra pigmei e gru.
Lato B.

• Lato B. Sull’altro lato del collo è invece rappresentato l’arrivo a Delo di un gruppo di giovani ateniesi, guidati da Teseo che li ha salvati dal Minotauro, e al di sotto una centauromachia. Qui i Lapiti, popolo leggendario della Tessaglia, sono rappresentati armati contro i Centauri, mostri metà uomo metà cavallo, che brandiscono rami e sassi.

• Lati A e B. Sul corpo, il primo fregio costituisce la scena più importante del vaso e si snoda in una narrazione continua su entrambi i lati: al cospetto della corte degli dèi sono raffigurate le nozze tra Peleo e Teti, ninfa dei mari e madre di Achille, rappresentata all’interno di una casa con la porta aperta. Peleo accoglie le divinità invitate alle nozze guidate da Chirone, centauro maestro di Achille, a cui Peleo stringe la mano.
Al centro colpisce la figura di Dioniso, una delle poche raffigurate frontalmente, che tiene in una mano un’anfora sovrapposta alla decorazione che incornicia il fregio, creando una parvenza di profondità. In basso ricompare la divisione narrativa tra i due lati: da una parte Achille corre mentre insegue Troilo, giovane principe troiano rappresentato su un cavallo in fuga (lato A); dall’altra Efesto, dio del fuoco, ritorna sull’Olimpo dopo essere stato gettato nell’oceano dalla madre Hera: il dio è a dorso di un asino, preceduto da Dioniso e seguito dal suo corteo di satiri e sileni (lato B).
La parte inferiore del corpo accoglie un fregio animalistico, con sfingi e grifoni visti di profilo, mentre gruppi di leoni assalgono altri animali. Infine, sul piede del vaso, è rappresentata una scena a carattere comico con lo scontro tra pigmei e gru, definita geranomachia (dal greco ghéranos – gru – e machía – battaglia). Questa strana lotta, nota già da Omero e poi ripresa da altri poeti, diventa col tempo una tematica molto diffusa nell’arte figurativa greca.
Anche le anse sono riccamente ornate: sui bordi ricorre una decorazione vegetale di palmette alternate a fiori di loto, mentre sui nastri sono raffigurate gorgoni, leoni, la dea Artemide e Aiace che trasporta il corpo senza vita di Achille.

| L’epica per l’etica aristocratica | Nonostante la decorazione del vaso possa apparire confusa e disomogenea per l’elevata quantità di scene rappresentate, il programma figurativo viene ricondotto solitamente dagli studiosi a un’idea unitaria.