STEAM – MATERIALI E TECNICHE

Dal ceramista al ceramografo: come nasce un vaso

La produzione ceramica rappresenta una delle testimonianze più significative dell’arte greca, non solo per la quantità di opere, ma anche perché permette di farsi un’idea della qualità della pittura parietale greca, perlopiù scomparsa.
In un primo momento il ceramista, ovvero il vasaio, modellava l’argilla con il tornio per ottenere la forma scelta. L’oggetto veniva poi ricoperto da un primo strato di argilla che con la prima cottura assumeva un colore rosso-aranciato, per poi essere dipinto dal ceramografo. La lucentezza della vernice dipendeva sia dalla qualità dell’argilla utilizzata, depurata dagli inclusi, sia dalla cottura dell’oggetto che doveva avvenire tra gli 800 e i 1000 °C.

FIGURE NERE

La tecnica a figure nere è considerata la più antica. Prevedeva di applicare un tipo di vernice liquida, ottenuta con ossido ferrico, sulla parte del vaso che non si voleva decorare (A). Nel campo decorativo, distinto dal colore rosso-ocra del vaso, venivano tracciati con un carboncino i profili delle figure, che erano poi campiti all’interno con uno strato di vernice nera come quello usato per la superficie non decorata (B). Infine, i dettagli delle figure venivano rifiniti attraverso un punteruolo metallico, che asportava lo strato di vernice nera facendo risaltare il colore rosso del fondo del vaso (C). Una volta conclusa la decorazione, seguiva la cottura in tre fasi: la prima con immissione di ossigeno (ossidante), che rendeva il vaso completamente rosso; la seconda senza ossigeno, in cui i rivestimenti diventavano neri; infine un’ultima cottura, nuovamente ossidante, che permetteva la separazione del rosso dal nero, restituendo così la decorazione definitiva del vaso. Una volta terminata la cottura, alcuni elementi, come le parti anatomiche delle donne e i singoli dettagli come armature e mantelli, venivano realizzati con tratti di vernice bianca.

Exekias, Kýlix attica: coppa in ceramica attica a figure nere con decorazione centrale raffigurante una nave con vela spiegata sul mare, circondata da delfini stilizzati. A bordo, un personaggio seduto è rappresentato sotto a un tralcio di vite che si estende dall’albero maestro, con grappoli d’uva pendenti. Il fondo della coppa ha uno sfondo rosso che mette in risalto il contrasto con le figure nere.
Exekias, Kýlix attica, 540 a.C. ca., ceramica attica a figure nere, ø 30,5 cm. Monaco, Staatliche Antikensammlungen.
Schema della tecnica a figure nere: tre fasi del processo decorativo su ceramica attica.  A: Applicazione di una vernice liquida sulla superficie che non si vuole decorare. B: Applicazione della vernice nera per delineare la figura, lasciando il fondo nel colore naturale dell’argilla. C: Incisione dei dettagli all’interno della figura nera con un punteruolo, rivelando il colore sottostante dell’argilla e creando contrasti e particolari nella decorazione.
Tecnica a figure nere.

FIGURE ROSSE

La procedura per la produzione di vasi a figure rosse era differente. In questo caso, infatti, il ceramografo tracciava inizialmente le figure con un carboncino (D). Poi si procedeva a stendere la vernice di sfondo su tutto il vaso tranne che sulle figure delineate in precedenza (E). Infine si rifinivano le figure rosse, realizzandone i dettagli con l’utilizzo di un pennello a punta fine (F).
Si trattava di un procedimento inverso a quello usato per i vasi a figure nere, dove i dettagli erano il frutto di sottili incisioni. L’impiego di un pennello non solo permetteva di apprezzare più chiaramente le rifiniture e la qualità pittorica dell’artista, ma restituiva anche più naturalezza e maggiore senso di profondità e movimento alle figure. Il procedimento di cottura dei vasi a figure rosse era analogo a quello usato per quelli a figure nere. Durante la fase di cottura senza ossigeno, l’intera superficie del vaso assumeva il colore nero; quando l’ossigeno veniva reintrodotto, riemergevano le figure rosse che caratterizzavano la decorazione finale del vaso.

Epitteto, Piatto con scena di palestra: piatto in ceramica attica a figure rosse con sfondo nero. Al centro, due giovani si fronteggiano. A sinistra, un giovane nudo con una corona di alloro tiene in mano un fascio di strigili e un arco. A destra, un altro giovane avvolto in un mantello, anch’egli coronato, tiene un ramo sottile e sembra interagire con l'altro. Le figure sono eleganti e dettagliate, con iscrizioni greche che identificano i personaggi.
Epitteto, Piatto con scena di palestra, 520-510 a.C., ceramica attica a figure rosse, ø 20 cm. Parigi, Musée du Louvre.
Schema della tecnica a figure rosse: tre fasi del processo decorativo su ceramica attica. D: Disegno preliminare del soggetto tracciato sulla superficie dell’argilla con il carboncino. E: Applicazione della vernice nera di fondo, lasciando le figure nel colore dell’argilla. F: Aggiunta dei dettagli all’interno della figura con un pennello sottile, creando contrasti e definizione con linee sottili e precise.
Tecnica a figure rosse.
Schema del processo di cottura della ceramica attica: tre fasi che illustrano il cambiamento di colore e l’ossidazione durante la cottura. Fase 1 (0-950 °C): Cottura ad alte temperature: il forno è ossigenato con le prese d’aria aperte, e l’argilla assume una tonalità rossa-arancione. Fase 2 (950-800 °C): Cottura a temperature leggermente più basse: le prese d’aria vengono chiuse, creando un ambiente che annerisce tutta la superficie del vaso. Fase 3 (825-0 °C): Cottura a temperature più basse: le prese d’aria vengono riaperte, permettendo la ricomparsa del colore rosso nelle aree non verniciate, mentre le figure nere rimangono tali.