In entrambi i frontoni le figure hanno quasi le stesse dimensioni e sono rappresentate in pose che si adattano gradualmente all’inclinazione degli spioventi del timpano: personaggi distesi si trovano agli angoli, seguiti da figure inginocchiate e in piedi verso il centro, a seconda dell’altezza disponibile, restituendo una narrazione organica in cui tutti i personaggi sono in relazione tra loro.
Un confronto tra i due frontoni fa cogliere immediatamente la differenza tra i due stili: il guerriero ferito che chiude l’angolo del frontone occidentale (71) è rappresentato interamente secondo una visione frontale, in una posa artefatta mentre tenta di togliersi la freccia dal petto. Al contrario, il soldato all’estremità del frontone orientale (74), identificato con Laomedonte, assume una posizione più naturale, con il volto rivolto verso il basso e i muscoli resi in maniera realistica. Altrettanto significativo è lo sporgere della mano e della gamba oltre la cornice del frontone, espediente decisamente lontano dalla frontalità dell’arciere occidentale e che contribuisce a creare una figura nella quale si percepisce la difficoltà dell’uomo agonizzante nel tentare di risollevarsi da terra, un’evidente novità che racchiude tutta la ricerca della mímesis della prima arte classica.


Una differenza analoga è evidente nella rappresentazione dei due arcieri: quello del frontone occidentale (72), forse Paride, è riprodotto in una posizione più schematica, concepita per una visione totalmente laterale, con i capelli che ricadono sulle spalle sotto al copricapo, secondo il modello orientalizzante, gli occhi grandi e il sorriso arcaico molto marcato. Diverso appare l’arciere del frontone orientale (75), il cui elmo a testa di leone ha permesso di identificarlo con Eracle. Nonostante la postura analoga, la realizzazione più morbida della muscolatura, le forme meno squadrate e l’attenuazione del sorriso dimostrano un primo superamento dello stile arcaico. Inoltre il posizionamento della statua nel frontone, non rigidamente di profilo ma in una visuale di 3/4, mostra una maggiore attenzione al rapporto della figura con lo spazio. In entrambi i frontoni, infine, la policromia arricchiva i dettagli dei personaggi, che emergevano ancora di più grazie al forte contrasto cromatico con il blu di fondo del timpano.

