“Zeus” di Capo Artemisio
La padronanza che acquisiscono gli artisti nella prima metà del V secolo a.C. nella resa del movimento è confermata da un altro capolavoro bronzeo, il cosiddetto “Zeus” (82), rinvenuto tra il 1926 e il 1928 nelle acque di Capo Artemisio, a nord dell’Isola di Eubea. La statua faceva probabilmente parte del carico di una nave diretta a Roma, ma naufragata nel corso del III-II secolo a.C.; alta poco più di 2 metri, è datata intorno al 460 a.C. e rappresenta una divinità possente nuda nell’atto di scagliare un tridente o, com’è più probabile, una folgore. Si tratterebbe quindi rispettivamente di Poseidone, dio del mare, o di Zeus, padre degli dèi, entrambi figli di Crono, da cui deriva il nome di Cronide, spesso assegnato all’opera, sulla cui identificazione ancora si discute.
