AL CUORE DELL’ARTE
Il teatro greco rappresenta uno dei più importanti contesti culturali e sacri di una pólis, come luogo di svolgimento degli spettacoli e delle cerimonie religiose durante le feste del dio Dioniso. Costruito solitamente sfruttando pendii naturali, il teatro diventa una vera e propria struttura architettonica soprattutto dal V secolo a.C., con una suddivisione precisa degli spazi anche sulla base delle distinzioni sociali tra gli spettatori. Parallelamente allo sviluppo dell’edificio si diffondono vari generi teatrali, in particolare il dramma tragico e la commedia, che rivestono una funzione sociale e identitaria per tutta la comunità cittadina.
Lo “spazio per le feste”
Molti santuari greci erano dotati di spazi dedicati alle attività teatrali, che si sviluppano soprattutto dal V secolo a.C. in stretta connessione con le feste sacre dedicate a Dioniso, dio del vino e ispiratore delle opere teatrali greche. Queste aree erano allestite in un primo momento con pedane per cantanti e attori e semplici gradinate lignee o pendii naturali che permettevano agli spettatori di sedersi. Nasce così il teatro greco, un edificio indispensabile per assolvere alle necessità delle rappresentazioni pubbliche, come le tragedie e le commedie, fortemente legate al carattere cultuale e sociale della pólis.
È soprattutto nel V secolo a.C. che il teatro si trasforma gradualmente in una vera e propria tipologia architettonica, sempre più complessa e articolata. I primi teatri sono costituiti da tre semplici componenti (110):
- la cavea (kóilon) per gli spettatori, ricavata dai pendii naturali;
- la scena (skené), luogo in cui si svolge lo spettacolo;
- l’orchestra (orchéstra), area circolare tra la scena e la cavea in cui canta il coro.
Successivamente l’edificio si definisce sempre più nei suoi elementi costitutivi: la cavea viene distinta in settori radiali (kerkídes) separati da scale verticali (klímakes) e da un corridoio anulare che divide la cavea in due metà, il diázoma.
Tra l’orchestra e la cavea viene ricavato uno spazio semicircolare (proedría) destinato agli esponenti più importanti della società e al sacerdote di Dioniso. La scena, trasformata gradualmente in una struttura fissa composta di colonne e pilastri, viene anticipata da un proscenio (proskénion), vero palcoscenico dove si esibiscono gli attori. Ai lati della scena, a ridosso dei muri che chiudono la cavea, si trovano i corridoi di ingresso (le párodoi), utilizzati dal coro e dai cittadini che siedono nella proedría.

Teatro di Epidauro
Considerato tra i teatri meglio conservati del mondo greco, il Teatro di Epidauro (111) sorge nei pressi dell’omonima città, sul versante occidentale del monte Kynortio. La correlazione tra teatri e religione è qui ampiamente evidente, in quanto l’edificio viene costruito intorno alla metà del IV secolo a.C. all’interno del santuario di Asclepio, dio della medicina e figlio di Apollo, a cui erano dedicate le feste che vi venivano celebrate.
