Apollo Sauroctono

Contemporanea all’Afrodite Cnidia, con cui condivide la sinuosità della composizione, è la statua di Apollo Sauroctono (119) (dal greco sáuros – lucertola – e ktéino – uccidere), il cui originale bronzeo rappresentava il dio in giovane età nell’atto di uccidere una lucertola, simbolo di malattia. Dalla copia in marmo è evidente come lo spostamento del bacino sia ancora più accentuato, con il peso che grava completamente sulla gamba destra, mentre il piede sinistro è arretrato. Il braccio sinistro sollevato e appoggiato al tronco e la mano destra pronta a colpire la lucertola con una freccia definiscono l’istante colto dall’artista, che espone la figura a un equilibrio precario ma fortemente realistico.

Prassitele, Apollo Sauroctono. Statua in marmo raffigurante Apollo giovane, in posa rilassata, con il corpo leggermente inclinato. Il dio è rappresentato nudo, con il braccio sinistro sollevato mentre si appoggia a un tronco d'albero, intento a osservare una piccola lucertola. Il braccio destro è piegato e la mano aperta. Il volto è inclinato, con un'espressione serena e capelli ondulati trattenuti da un nastro. La scultura mostra linee morbide e dettagli raffinati, tipici dello stile di Prassitele.
119. Prassitele, Apollo Sauroctono, 360 a.C. ca., copia romana da originale in bronzo, marmo, h 149 cm. Parigi, Musée du Louvre.

CONFRONTI

Dalle recenti scoperte nel santuario di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, oltre agli ormai celebri bronzi, sono emersi di recente più frammenti appartenenti a una scultura di marmo (120). Si tratta verosimilmente di una copia dell’Apollo Sauroctono, riconoscibile dall’accentuato spostamento verso destra del bacino, caratteristica, come si è visto, dello stile di Prassitele. L’opera è riferita con molta probabilità al culto di Apollo, legato alle acque termali, che rivestiva un ruolo centrale nel santuario almeno dal II secolo d.C.


Copia dell’Apollo Sauroctono di Prassitele ritrovata nel sito archeologico di San Casciano dei Bagni. Scultura frammentaria in marmo raffigurante il torso di un giovane uomo. Mancano la testa, le braccia e parte delle gambe. Il busto è leggermente inclinato, con dettagli anatomici morbidi e superfici levigate. La postura richiama quella dell’Apollo Sauroctono, attribuito a Prassitele. La superficie mostra segni di usura e frammentazione.
120. Copia dell’Apollo Sauroctono di Prassitele ritrovata nel sito archeologico di San Casciano dei Bagni, Siena.

Hermes con Dioniso fanciullo

Nel 1877 nel Tempio di Hera a Olimpia viene rinvenuta una scultura in marmo che raffigura un giovane con un fanciullo in braccio (121), identificati con Hermes e il fratellino Dioniso, proprio nel luogo in cui Pausania nel II secolo d.C. racconta di aver visto una statua di Hermes attribuita a Prassitele. La coincidenza ha condotto all’ipotesi, ancora fortemente dibattuta, che si possa trattare di un’opera originale dell’artista ateniese.
La scultura, datata tra il 350 e il 330 a.C., riassume tutte le novità dello stile prassitelico: Hermes si appoggia a sinistra su un tronco di sostegno coperto da un panneggio, con il volto rivolto verso il piccolo Dioniso, attirato forse dal grappolo d’uva che il fratello tiene nella mano destra andata perduta; il bacino sbilanciato e il torso inarcato di Hermes spostano il baricentro dall’asse centrale restituendo, anche in questo caso, un movimento sinuoso, colmo di grazia ma allo stesso tempo provvisorio e instabile (121A).
Il momento rappresentato è realistico e molto umano, riferito forse a una breve sosta che Hermes si concede nel viaggio intrapreso, secondo il mito, per portare Dioniso dalle ninfe di Nisa e sottrarlo all’ira di Hera, che voleva ucciderlo in quanto figlio “illegittimo” di Zeus.

Prassitele, Hermes con Dioniso fanciullo. Statua in marmo raffigurante Hermes in piedi, nudo, con il corpo leggermente inclinato verso sinistra. Il braccio sinistro, parzialmente conservato, sorregge il piccolo Dioniso, che è seduto su un tronco coperto da un drappo scolpito con pieghe morbide. Hermes ha un volto sereno, con capelli ricci e uno sguardo rivolto verso il bambino. La gamba sinistra è leggermente piegata, conferendo un movimento sinuoso alla figura. La scultura presenta superfici levigate e dettagli raffinati, tipici dello stile di Prassitele.
121. Prassitele, Hermes con Dioniso fanciullo, 350-330 a.C. ca., marmo, h 215 cm. Olimpia, Museo Archeologico.
Schema compositivo di Hermes con Dioniso fanciullo. Immagine della statua di Hermes con Dioniso fanciullo con sovrapposte linee grafiche che evidenziano la composizione. Una linea curva rossa segue l'andamento sinuoso del corpo, mentre una linea tratteggiata nera indica l'asse principale della figura. Frecce rosse segnalano il movimento legato alla ponderazione, con inclinazioni di fianchi, gambe e busto.
121A. Schema compositivo di Hermes con Dioniso fanciullo.