PANORAMA STORICO-CULTURALE

L’età ellenistica (323 a.C.-30 a.C.)

L’ETÀ DEI DIÁDOCHI

Dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. a Babilonia, il vasto territorio da lui conquistato viene diviso tra i suoi generali, che prendono il nome di diádochi (“successori” in greco), sancendo l’inizio convenzionale dell’età ellenistica. Più che una periodizzazione il termine indica un fenomeno che ha visto un’ampia diffusione della cultura greca in Asia e in tutto il Mediterraneo orientale. Tuttavia, la politica di Alessandro non aveva mirato a un’imposizione unilaterale della civiltà ellenica, bensì a un incontro tra tradizioni differenti, come dimostrarono le nozze di Susa nel 324 a.C., in occasione delle quali il re macedone e i suoi ufficiali avevano preso in moglie nobili donne dell’impero persiano.
Questa politica di fusione culturale continuò anche sotto i suoi successori e prese il nome di koiné ellenistica, ovvero una comunanza culturale che tra Oriente e Occidente univa la cultura greca con quella persiana, egizia e indiana, rispecchiata inevitabilmente nella lingua, nei costumi e nelle arti. Tra i regni formatisi (133), i più potenti e i maggiori sostenitori della nuova cultura ellenistica furono la Macedonia degli Antigonidi, l’Egitto dei Tolemei, il regno di Pergamo degli Attalidi e la Siria dei Seleucidi (ciascuna dinastia prende nome dal capostipite).

I regni ellenistici nel 240 a.C. Carta che rappresenta la suddivisione dei territori ellenistici nel 240 a.C. Ogni regno è distinto da un colore specifico: il regno seleucide in marrone, il regno tolemaico in giallo, il regno macedone in arancione, la lega etolica in giallo scuro, il regno di Pergamo in rosa, il regno partico in beige e i territori greci liberi in viola. Sono indicati i principali centri urbani come Alessandria, Antiochia, Pergamo, Babilonia, nonché regioni come la Cappadocia, la Galazia e l'Armenia. I confini tra i regni sono segnati con linee rosse.
133. I regni ellenistici nel 240 a.C.

L’ETÀ DEGLI EPIGONI

La prima età ellenistica fu un periodo tutt’altro che di pace, in cui i vari regni si scontrarono periodicamente portando alla morte molti dei primi successori di Alessandro. I figli e i discendenti dei diádochi presero il nome di epigoni (dal greco epígonoi – discendenti) e a loro si deve la fioritura nei singoli regni di nuove e vitali correnti artistiche e architettoniche. Tuttavia, le guerre continuarono in tutto il Mediterraneo orientale, soprattutto in seguito all’ingerenza di Roma dalla fine del III secolo a.C.
Tra i centri culturali più influenti c’è sicuramente Alessandria d’Egitto, fondata da Alessandro sul delta del Nilo, poi capitale del regno di Tolemeo, capostipite della dinastia cui appartenne la celebre Cleopatra VII. Nell’Egeo fiorisce Rodi, isola del Dodecaneso e culla della scultura e dell’architettura ellenistica, mentre in Asia Minore si distingue il regno di Pergamo, resosi indipendente dai Macedoni e anch’esso grande centro promotore della cultura ellenistica. Con la vittoria nelle guerre macedoniche (168 a.C.) Roma inizia la conquista del Mediterraneo orientale, che culmina nel 30 a.C., dopo la battaglia di Azio (31 a.C.), con l’occupazione di Alessandria d’Egitto, la dissoluzione del regno tolemeico e la fine dell’età ellenistica.