| Zeus e Atena contro i giganti | Tra i rilievi del fregio orientale sono celebri soprattutto le rappresentazioni di Zeus e Atena, che per la posa diagonale e divergente delle figure costituiscono un richiamo immediato a quelle di Poseidone e Atena nel frontone occidentale del Partenone.
Il padre degli dèi è raffigurato con il torso nudo, svelato dalla veste che ricade dalla spalla sinistra e copre la parte inferiore del corpo, con pieghe ondulate che ne esasperano il movimento. Il busto di Zeus presenta muscoli particolarmente rigonfi e definiti, caratteristica specifica della scultura ellenistica, che si ritrova nei tre giganti contro cui sta combattendo. L’energia sprigionata dal dio con il suo fulmine è evidenziata dalla diagonale opposta che formano i corpi dei due giganti alla sua sinistra: il primo in ginocchio è in evidente difficoltà, mentre il secondo, rappresentato di spalle con i dorsali accentuati, sta combattendo contro l’aquila, animale sacro a Zeus di cui si conservano soltanto le ali.

Zeus e Porfirione, particolare della Gigantomachia, lato orientale del Grande fregio. Scultura in marmo raffigurante Zeus al centro, con il torso nudo e il mantello drappeggiato intorno ai fianchi, in una postura imponente. A sinistra, un gigante con elmo e tridente appare sconfitto. A destra, Porfirione, con il corpo contorto e serpenti al posto delle gambe, si ribella con un'espressione di lotta. Sopra di lui, un'aquila, simbolo di Zeus, attacca. Tra Porfirione e Zeus si trova un altro gigante in ginocchio. La composizione è dinamica, con forti contrasti tra i corpi muscolosi e i panneggi scolpiti.
Zeus e Porfirione, particolare della Gigantomachia, lato orientale del Grande fregio.

A destra di questa scena si svolge la lotta di Atena contro il gigante Alcioneo; anche in questo caso gli antagonisti sono disposti su diagonali opposte: la dea tiene lo scudo con il braccio sinistro mentre con la mano destra afferra i capelli del gigante, rappresentato ad ali spiegate e in forte tensione muscolare con la gamba sinistra che prosegue la diagonale del corpo, sovrapponendosi alla veste di Atena in rapido movimento. La testa del gigante è rivolta verso l’alto, con la bocca semiaperta e gli occhi infossati nelle orbite che restituiscono un drammatico senso di sofferenza, accentuato dal vano tentativo di liberarsi dalla presa di Atena; le ciocche sinuose dei lunghi capelli sono rese con un particolare effetto chiaroscurale, tipico della scultura ellenistica. Alla sinistra della dea la corposa mole di Gea, la Terra, emerge dal basso con la testa inclinata e i lineamenti caratterizzati in modo simile a quelli di Alcioneo, esprimendo un forte senso di disperazione per la sconfitta dei figli, mentre in alto una Nìke alata in volo incorona Atena.

Atena e Alcioneo, particolare della Gigantomachia, lato orientale del Grande fregio. Scultura in marmo raffigurante Atena al centro, con armatura, scudo nella mano sinistra e panneggio fluttuante, che afferra per i capelli il gigante Alcioneo, il quale si contorce con un’espressione di sofferenza. Alcioneo ha il corpo parzialmente serpentiforme e ali spiegate. A destra, Nike, con le ali aperte, vola verso Atena per incoronarla. In basso, la madre di Alcioneo, Gea, emerge dal suolo con un gesto di supplica. La scena è ricca di movimento e dettagli scolpiti con grande dinamismo.
Atena e Alcioneo, particolare della Gigantomachia, lato orientale del Grande fregio.