Il personaggio è colto alla fine di un combattimento, come mostrano i guantoni ancora avvolti intorno alle mani, ed è rappresentato con le braccia stanche poggiate sulle cosce, il torso piegato in avanti e i possenti muscoli rilassati. La testa si volge bruscamente verso la sua destra e presenta numerosi : le ferite sulle orecchie e sul volto sono evidenziate dall’inserimento di lamine di rame, il naso appare rotto e le orecchie gonfie, mentre la bocca semiaperta trasmette la stanchezza dell’atleta. dettagli realistici Un ritorno al passato Nonostante le numerose novità introdotte nel corso dell’età ellenistica, intorno alla si afferma una corrente stilistica : questa ripresa è riflessa dalla celebre espressione (“l’arte rivisse”) utilizzata da Plinio il Vecchio in riferimento alle sculture bronzee, che presuppone uno sviluppo lineare ed evoluzionistico della storia dell’arte, in cui lo stile pienamente ellenistico è considerato decadente e quello classicistico degno di ammirazione. metà del II secolo a.C. retrospettiva ispirata ai modelli classici revixit ars Venere di Milo Rinvenuta nel 1820 nell’Isola di Milo, la statua conosciuta come (nome romano della dea greca Afrodite) è giunta al Museo del Louvre di Parigi, dove ancora oggi è conservata e ammirata come ideale di bellezza femminile. La scultura è attribuita ad attivo nella seconda metà del II secolo a.C., e manifesta un : il volto non è particolarmente espressivo e gli occhi volgono verso l’infinito, senza creare alcun rapporto visivo con l’osservatore; le forme del corpo, nudo fino all’altezza dei fianchi, sono morbide, vicine ai modelli di , con cui la figura condivide anche l’accentuata sporgenza dell’anca destra. La posizione richiama direttamente il , nonostante l’avanzamento della gamba sinistra risulti più accentuato, come evidenzia la tensione della veste in corrispondenza del ginocchio. Gli elementi che più si accordano con lo sono la resa del , costituito da pieghe corpose che creano un forte effetto , e l’accentuata torsione del busto verso sinistra, che conferisce alla figura un caratteristico . La sintesi tra l’idealizzazione del volto e la torsione del corpo emana una coinvolgente bellezza. Venere di Milo (153) Alessandro di Antiochia, accentuato classicismo Prassitele (153A) chiasmo di Policleto stile ellenistico panneggio chiaroscurato movimento tortile , fine del II secolo a.C., marmo pario, h 202 cm. Parigi, Musée du Louvre. 153. Venere di Milo Schema compositivo della 153A. Venere di Milo .