Verifica delle competenze

L’antica Grecia

ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI

1. Ascolta l’audioripasso, poi prova a ripetere i punti chiave dell’unità seguendo la mappa concettuale. Ricorda che puoi modificare e personalizzare questa mappa utilizzando la versione in PowerPoint.

Mappa concettuale dell’unità. ARTE DI FORMAZIONE (dall’XI sec. a.C.). Geometrico (900-700 a.C.): le forme vascolari presentano decorazioni a losanghe, rombi, meandri e figure umane stilizzate (Anfora 804 del Dipylon,760-750 a.C. ca.). Orientalizzante (700-650 a.C.): la decorazione si distingue per elementi floreali, animali (Arýballos Macmillan, 640 a.C.) ed esseri fantastici, e per la cura del dettaglio (Olpe Chigi, 640-630 a.C.). PERIODO ARCAICO (dal VII sec. a.C.). Architettura. Dorico: dal VII secolo a.C. nasce nel Peloponneso e si diffonde in Magna Grecia e Sicilia; Ionico: dal VII secolo a.C. si sviluppa nelle isole Cicladi e in Asia Minore; Corinzio: si diffonde nell’architettura greca e romana tra IV e III secolo a.C. Scultura.  Si distinguono tre principali correnti artistiche legate alle diverse zone di influenza greca: dorica, ionica e attica; le statue stanti hanno occhi grandi, acconciature a treccine e il sorriso arcaico; Koúros: figura maschile nuda (Kleobi e Bitone, 590 a.C. ca.); Kóre: figura femminile vestita con chitone/peplo (Hera di Samo, 570-560 a.C.). Ceramica. Tecnica a figure nere: elaborata dal VI secolo a.C. (Vaso François, 570 a.C.; Achille e Aiace che giocano a dadi, 540-530 a.C.); Tecnica a figure rosse, che si sviluppa dal 530 a.C. (Cratere di Sarpedonte, 515 a.C.). PERIODO CLASSICO (479-323 a.C.): persegue il principio della kalokagathía (“bello e buono”) attraverso una fedele imitazione della natura con particolare attenzione alla figura umana. Scultura: vengono abbandonati gli schematismi arcaici a favore di una figurazione più naturale e armonica. Sono elaborati canoni (proporzioni ideali del corpo umano) alla ricerca della perfezione estetica. Stile severo: fase di transizione in cui cresce l’attenzione al naturalismo e alla resa della figura umana (Efebo, 480-475 a.C. ca.); scompare il sorriso arcaico e si fa ampio uso del bronzo per le sculture (Auriga di Delfi, 478-474 a.C.; “Zeus” di Capo Artemisio, 460 a.C.; Bronzi di Riace, 450 a.C. ca.). I maestri classici. Mirone (470-420 a.C. ca.): nelle sue opere persegue la ricerca della simmetria, lo studio anatomico (Discobolo, 460-450 a.C. ca.) e la rappresentazione del movimento (Atena e Marsia, 450 a.C. ca.). Policleto (465-417 a.C. ca.): elabora il Canone: la testa deve essere 1/8 del corpo e la distribuzione del peso (ponderazione) deve essere bilanciata secondo una costruzione a chiasmo (incrociata) di parti in tensione e a riposo (Doriforo, 445 a.C. ca.; Diadúmeno, 430-420 a.C. ca.). Fidia (490-430 a.C.): le sue opere si distinguono per espressività, naturalismo e movimento; introduce l’“effetto bagnato” (Amazzone ferita, 440 a.C. ca.); a lui viene affidato il progetto artistico e architettonico del Partenone.  I maestri tardo-classici. Prassitele (400/395-326 a.C. ca.): supera gli schemi della piena età classica “umanizzando” le figure (Apollo Sauroctono, 360 a.C. ca.) che si animano di cháris (Afrodite Cnidia, 360 a.C. ca.). Skopas (417-340 a.C. ca.): il movimento e le torsioni (Menade danzante, 340 a.C. ca.) si accompagnano a una nuova resa dei volti ricchi di emozioni (Sculture di Tegea, 345 a.C. ca.); è detto “Maestro del páthos”. Leochares (390-305 a.C. ca.): le forme allungate rimandano a Prassitele, ma originale ne è la leggerezza (Apollo del Belvedere, 330 a.C. ca.). Lisippo (390-305 a.C.): per la prima volta le sculture interagiscono con lo spazio (Apoxýomenos, 320 a.C. ca.) e che mostrano un’umanità e un realismo inediti (Eracle a riposo). Urbanistica e architettura. Atene: con Pericle l’Acropoli, distrutta dai Persiani nel 480-479 a.C., è oggetto di un maestoso progetto di ricostruzione dal forte valore culturale propagandistico. Acropoli di Atene. Partenone: è il tempio più famoso dell’età classica, progettato da Ictino, Fidia e Callicrate. Costruito in marmo pentelico, è un tempio periptero dal ricco apparato scultoreo: fregi e frontoni con bassorilievi, altorilievi e sculture a tutto tondo. Propilei: ingresso monumentale dell’Acropoli. Tempietto di Atena Níke: tempio in ordine ionico con il fregio Níke che si allaccia il sandalo (410 a.C. ca.). Eretteo: edificio con la Loggia delle Cariatidi (421-406 a.C.). Teatro: diventa una vera e propria struttura architettonica con una precisa suddivisione degli spazi: cavea, scena, orchestra (Teatro di Epidauro, 350 a.C. ca.). Ceramica e pittura. Poche sono le pitture giunte sino a noi, per questo la ceramica è fondamentale per la comprensione dell’arte pittorica greca. Epoca classica: la ricerca del naturalismo spinge verso un disegno che, grazie a un ricercato chiaroscuro, permette la rappresentazione di una maggiore tridimensionalità (Cratere del Pittore dei Niobidi, 460-450 a.C. ca.); Tomba del Tuffatore, 480-470 a.C.). Epoca tardoclassica: anche nella pittura sono evidenti le conquiste ottenute dagli artisti greci nella resa dello spazio, della profondità e del movimento (Mosaico di Alessandro, II secolo a.C.).