LA NASCITA DEL TARDOANTICO
Nel 1853 lo storico svizzero Jacob Burckhardt (1818-1897) conia il termine “tardoantico”, inteso come l’epoca storica che presuppone cambiamenti culturali e religiosi sostanziali rispetto all’età antica, pur conservando caratteri sufficienti a definirla ancora “antica”, e che funge da cerniera con il Medioevo.
Alla fine della dinastia severiana (235 d.C.) l’impero romano va incontro a un grave periodo di instabilità. Le pressioni delle popolazioni barbariche presso i confini e la crisi interna, politica ed economica, portano a una maggiore autonomia degli eserciti, per cui si parla di “anarchia militare”, e alla conseguente costruzione delle Mura Aureliane (270-275 d.C.), promosse dall’imperatore Aureliano per difendere Roma.
I confini cronologici del Tardoantico sono ancora oggi dibattuti: la divisione dell’Impero tra Occidente e Oriente, con le profonde divergenze culturali e storiche che ne derivano, rende difficoltoso individuare anche una durata omogenea del Tardoantico, che risulta inevitabilmente differente a seconda delle varie aree geografiche che fanno parte dell’impero romano.