CONVERGENZE VERSO IL CONTEMPORANEO di Jacopo Veneziani SCULTURE AL LIMITE DELL’ASTRAZIONE DALL’ARTE CICLADICA A BRÂNCUȘI 2500-2300 a.C. Tra il 3300 e il 3000 a.C., il mondo antico fu teatro di una rivoluzione urbana che portò alla nascita delle prime città e allo sviluppo di nuove rappresentazioni del corpo umano. Mentre i villaggi di agricoltori del tardo Neolitico lasciavano spazio ai primi agglomerati urbani dell’Età del Bronzo, le onnipresenti figure nude e prosperose ereditate da una lunga tradizione preistorica – le famose Grandi Madri, simbolo di fertilità – venivano progressivamente abbandonate a favore di visioni del tutto inedite. , un arcipelago situato nel Mar Egeo, tra la Grecia e l’Anatolia, svilupparono allora una tendenza all’astrazione e alla schematizzazione estrema, dando vita a , ridotto a linee semplici e volumi netti e geometrici. A prima vista, sembra di osservare le sculture di qualche artista innovatore del Novecento! Gli artisti delle Isole Cicladi rappresentazioni essenziali del corpo umano Osserviamo meglio la conservata al Metropolitan Museum di New York. Il collo allungato, le spalle spioventi, il contorno concavo delle cosce e delle anche conferiscono a questo manufatto quel sobrio equilibrio e quelle proporzioni armoniose tradizionalmente associate alla scultura cicladica. Figura femminile di marmo Come avrebbero fatto più tardi i loro illustri colleghi della Grecia classica, gli artisti cicladici sfruttarono al meglio il pregiato marmo bianco locale, la cui natura traslucida e cristallina permetteva di catturare la luce del sole e conferire alle opere una luminosità interna che ancora oggi, a distanza di millenni, non ha smesso di brillare. L’autore della di New York, poco più grande di una bambola moderna, doveva sicuramente essere dotato di grande talento, capace di muoversi tra la necessità di rispettare modelli tradizionali e il desiderio di dare forma a creazioni innovative. Figura femminile di marmo Il contorno del volto ricorda una grande U maiuscola, la fronte è ricurva, le guance arrotondate e il naso – unico particolare del viso rappresentato – è prominente e a forma di triangolo. Che fine hanno fatto gli occhi, la bocca e le orecchie? Diversi ricercatori hanno dimostrato – analizzando i microscopici resti di policromia ritrovati su questa e analoghe sculture – che gli spazi attualmente vuoti non appartengono all’aspetto originario. , principalmente di rosso e di blu, poi svaniti con il tempo. Le parti del corpo mancanti erano dipinte con colori vivaci Avete notato che le gambe sono leggermente piegate? Dobbiamo immaginare la nostra dama sdraiata, con le gambe flesse, i piedi puntati verso il basso e la testa reclinata all’indietro, come a guardare il cielo. È così che la concepì il suo autore! A differenza di quanto potremmo credere ammirandola al Metropolitan Museum, dove è esposta in verticale, questa statuetta non fu pensata per stare in piedi. Ma chi è questa antica figura e che cosa significa la sua posa? Si tratta di una donna nuda, come indica il triangolo del pube, con sporgenze più marcate per rappresentare il seno, il ventre e le natiche. Il significato e le funzioni di queste statuette cicladiche sono sfuggiti agli archeologi fin dalla loro scoperta, avvenuta quasi due secoli fa. Ai viaggiatori dell’Ottocento apparivano come opere rozze che ricordavano le mummie egizie con le braccia ripiegate sull’addome. Gli studiosi, invece, concordano nel riconoscere l’importanza fondamentale che questi manufatti – di cui – dovevano avere nella vita di chi li commissionava. Incrocia le braccia sulla vita per proteggere la pancia perché… è incinta! esistono oltre milleseicento esemplari Il deterioramento delle superfici, le tracce di manipolazioni ripetute e i segni di riparazioni comuni a molte figurine inducono a pensare che, prima di venire depositate nelle tombe dei loro proprietari, dove sarebbero poi state ritrovate, queste statuette venissero usate in ambito domestico e nei luoghi di culto pubblici. Chi le possedeva se ne prendeva cura e le portava con sé a eventi sociali e religiosi che si svolgevano, probabilmente, in occasione di momenti importanti come la pubertà, il matrimonio, il concepimento, la gravidanza e il parto, o durante periodi di malattia e al momento della morte. A essere rappresentata potrebbe essere una dea-madre protettrice, capace di governare fenomeni misteriosi come il susseguirsi delle stagioni, gli umori del mare, l’alba, il tramonto e il cielo notturno punteggiato di stelle. Quel che è certo è che LE FORME ELEMENTARI, LE LINEE ARMONIOSE E LE SUPERFICI LEVIGATE DI QUESTI MANUFATTI, IN GRADO DI IRRADIARE LUCE, . EMANANO – OGGI COME ALLORA – UNA FORTE SERENITÀ, COMPOSTEZZA E INTENSITÀ SPIRITUALE