9 – FREDRIC BROWN (Cincinnati, 1906 – Tucson, 1972) Incubo in giallo 1961 | inglese Titolo originale: Nightmare in Yellow Data della prima pubblicazione: Lingua originale: Lo svegliò la suoneria della sveglia, ma dopo averla disinserita restò a letto ancora un po’ a ripensare per l’ultima volta ai suoi piani per il furto di quel giorno e l’omicidio di quella sera. Aveva messo a punto ogni minimo dettaglio, e quello era il controllo finale. Quella sera, alle otto e quarantasei, sarebbe stato libero, libero in tutti i sensi. Aveva scelto quell’ora perché quel giorno compiva quarant’anni, ed era proprio a quell’ora del giorno – o meglio, della sera – che era nato. Sua madre era un’appassionata di astrologia, ed era per questo che lui era sicuro del momento esatto della propria nascita. Lui non era superstizioso, ma il suo humour era stato solleticato dall’idea di cominciare una nuova vita a quarant’anni esatti. Comunque, non aveva tempo da perdere. Era un avvocato specializzato nella gestione degli immobili, e gli passavano tra le mani un sacco di soldi, parte dei quali aveva intascato lui stesso. Un anno prima aveva preso a prestito cinquemila dollari per investirli in un affare apparentemente sicuro che glieli avrebbe restituiti raddoppiati o triplicati, e invece li aveva persi. Aveva poi preso a prestito ancora di più per cercare in un modo o nell’altro di rifarsi della perdita subita, e si era messo a giocare. Ora era in rosso di più di trentamila dollari: l’ammanco sarebbe stato scoperto inevitabilmente tra qualche mese, e non aveva la minima speranza di riuscire a rifondere il denaro mancante per quell’epoca. Con alcune vendite oculate aveva raccolto tutto il contante che gli era stato possibile senza destare sospetti, e quel pomeriggio avrebbe avuto per la sua fuga più di centomila dollari, sufficienti per il resto della sua vita. E non sarebbero mai riusciti a prenderlo. Aveva studiato ogni dettaglio del viaggio, la sua destinazione e la sua nuova identità, ed era tutto perfetto. Era da mesi che ci lavorava. La decisione di uccidere la moglie era stata in un certo senso la ciliegina sulla torta. Il motivo era semplice: la odiava. Era stato soltanto dopo che era giunto alla decisione che non sarebbe andato in galera e che se l’avessero preso si sarebbe ucciso, che gli era venuto in mente – poiché se l’avessero catturato sarebbe morto comunque – che non avrebbe avuto niente da perdere lasciandosi alle spalle una moglie morta invece che viva. 5 10 15 20 25 30