Tiriamo le fila

Differenza fra trama e temi del racconto, cioè di cosa parla veramente.
Questioni sociali che il narratore affronta per la risoluzione del conflitto.
Punto di vista personale su uno o più temi che emergono.
Oggetti, luoghi o scene con significato simbolico rispetto al tema.

I fatti narrati non hanno valore in quanto tali, ma in relazione al coinvolgimento dei personaggi, a come li hanno vissuti e rielaborati in seguito.
Attraverso ricordi ed episodi realmente vissuti, si focalizza l’attenzione su temi sociali del proprio tempo: i rapporti tra le persone, la famiglia, le aspettative della società.
È possibile riconoscere connessioni con la propria realtà, oppure notare differenze culturali che suscitano una riflessione personale.
Oggetti o situazioni possono assumere particolari significati simbolici che sottolineano e rafforzano il tema principale dell’episodio autobiografico.

Registro lessicale e tono utilizzato dalla voce narrante per esprimere sentimenti e punto di vista.
Uso di linguaggio figurato.
Ritmo di alternanza delle tipologie di sequenze.

Il lessico appartiene generalmente a un registro medio o colloquiale. L’utilizzo di un linguaggio specifico è segno di particolari scelte della voce narrante.
Si fa un uso limitato del linguaggio figurato, con l’intento di sottolineare i tratti realistici e facilitare il coinvolgimento di chi legge.
Le sequenze sono di varie tipologie, ma in particolare quelle riflessive e i dialoghi (in forma sia diretta sia indiretta) mirano a stimolare coinvolgimento ed empatia.