Si rivolge direttamente al lettore, riconoscendo la sua presenza e talvolta commentando gli eventi o fornendo opinioni personali. Può creare un senso di complicità con lettori e lettrici e rendere la narrazione più appassionante. Stephen King in (vedi ) è un narratore palese. NARRATORE PALESE L’orrore morde i bambini P. 11 Racconta la storia senza mai apparire direttamente o influenzare il lettore con giudizi personali. Mantiene un profilo basso, permettendo agli eventi e ai personaggi di esprimersi senza commentare o interferire, almeno apparentemente. Può rendere la narrazione più oggettiva e lasciare spazio all’interpretazione di chi legge. È un narratore nascosto quello di di Ridley (vedi ). NARRATORE NASCOSTO Una scarpa di sette centimetri e mezzo P. 109 Una volta scelto il tipo di narratore, chi scrive il racconto deve decidere se quel narratore è attendibile o inattendibile. Un narratore inattendibile può essere non solo chi racconta frottole, ma anche chi nasconde informazioni e “gioca sporco” con le aspettative del lettore (pensa al narratore de di Poe (vedi ), che è alcolizzato e racconta la vicenda in uno stato di alterazione mentale); l’uso di un narratore inattendibile può arricchire l’intreccio del racconto. NARRATORE ATTENDIBILE e NON ATTENDIBILE Il gatto nero P. 372 A QUALI STRATEGIE SI COLLEGA? Chi sta raccontando questa storia? p. 229 Come parlano i dialoghi p. 231 Lettura – Il realistico 5. 6. Pronto, chi parla? p. 409 Scrittura – Il fantastico 5. STILE 12. Punto di vista e focalizzazione Il punto di vista e la focalizzazione determinano attraverso quali occhi e con quale grado di conoscenza il lettore percepisce la storia. Punto di vista e narratore sono cose diverse, anche se correlate: la voce narrante riguarda chi racconta la storia, mentre il punto di vista ha a che fare con la posizione del lettore rispetto alla storia narrata. Indica la prospettiva dalla quale è raccontata la storia. Una storia si può raccontare in: PUNTO DI VISTA : il narratore è un personaggio della storia; usa i pronomi “io” e “noi” (l’uso della prima persona singolare può essere più espressivo, imitando la voce di un personaggio specifico); prima persona : il narratore parla direttamente a lettori e lettrici; usa il pronome “tu” (il personaggio che corrisponde al “tu” è di solito il o la protagonista; non è una scelta comune, ma se usata bene aumenta l’immedesimazione del lettore nel personaggio); seconda persona : il narratore è esterno alla storia, usa i pronomi “lui”, “lei”, “loro”. terza persona Riguarda la quantità di informazioni fornita a chi legge ed è correlata al punto di vista dal quale sono presentati gli eventi della storia. Ne esistono tre tipi principali. FOCALIZZAZIONE : il narratore è onnisciente (vedi , ). Può entrare nella mente di tutti i personaggi, conoscere passato, presente e futuro, e fornire informazioni che i personaggi stessi non conoscono. È ideale per racconti epici e romanzi lunghi. 1. Focalizzazione zero TECNICA 11 P. 591