T E C NIC HE legge nei loro pensieri, conosce le loro emozioni e i loro segreti e pu fornire al lettore una panoramica completa della vicenda (vedi anche focalizzazione zero , TECNICA 12 P. 592): il narratore de Il glio di D sir e di Chopin ( P. 153) ne un esempio. Se invece non sa tutto, si limita a riportare i fatti che accadono senza fornire dettagli relativi all interiorit dei personaggi (vedi anche focalizzazione esterna , TECNICA 12 P. 592): pensa per esempio alla voce che narra le vicende ne La lotteria di Jackson ( P. 342). NARRATORE PALESE Si rivolge direttamente al lettore, riconoscendo la sua presenza e talvolta commentando gli eventi o fornendo opinioni personali. Pu creare un senso di complicit con lettori e lettrici e rendere la narrazione pi appassionante. Stephen King in L orrore morde i bambini ( P. 11) un narratore palese. NARRATORE NASCOSTO Racconta la storia senza mai apparire direttamente o in uenzare il lettore con giudizi personali. Mantiene un pro lo basso, permettendo agli eventi e ai personaggi di esprimersi senza commentare o in- stile terferire, almeno apparentemente. Pu rendere la narrazione pi oggettiva e lasciare spazio all interpretazione di chi legge. un narratore nascosto quello di Una scarpa di sette centimetri e mezzo di Ridley ( P. 109). NARRATORE ATTENDIBILE e NON ATTENDIBILE Una volta scelto il tipo di narratore, chi scrive il racconto deve decidere se quel narratore attendibile o inattendibile. Un narratore inattendibile pu essere non solo chi racconta frottole, ma anche chi nasconde informazioni e gioca sporco con le aspettative del lettore (pensa al narratore de Il gatto nero di Poe ( P. 372), che alcolizzato e racconta la vicenda in uno stato di alterazione mentale); l uso di un narratore inattendibile pu arricchire l intreccio del racconto. A QUALI STRATEGIE SI COLLEGA? Lettura Il realistico 5. Chi sta raccontando questa storia? p. 229 6. Come parlano i dialoghi p. 231 Scrittura Il fantastico 5. Pronto, chi parla? p. 409 12. Punto di vista e focalizzazione Il punto di vista e la focalizzazione determinano attraverso quali occhi e con quale grado di conoscenza il lettore percepisce la storia. Punto di vista e narratore sono cose diverse, anche se correlate: la voce narrante riguarda chi racconta la storia, mentre il punto di vista ha a che fare con la posizione del lettore rispetto alla storia narrata. PUNTO DI VISTA Indica la prospettiva dalla quale raccontata la storia. Una storia si pu raccontare in: prima persona: il narratore un personaggio della storia; usa i pronomi io e noi (l uso della prima persona singolare pu essere pi espressivo, imitando la voce di un personaggio speci co); seconda persona: il narratore parla direttamente a lettori e lettrici; usa il pronome tu (il personaggio che corrisponde al tu di solito il o la protagonista; non una scelta comune, ma se usata bene aumenta 592 l immedesimazione del lettore nel personaggio); terza persona: il narratore esterno alla storia, usa i pronomi lui , lei , loro . FOCALIZZAZIONE Riguarda la quantit di informazioni fornita a chi legge ed correlata al punto di vista dal quale sono presentati gli eventi della storia. Ne esistono tre tipi principali. 1. Focalizzazione zero: il narratore onnisciente (vedi TECNICA 11 P. 591). Pu entrare nella mente di tutti i personaggi, conoscere passato, presente e futuro, e fornire informa-