WIKI – Per saperne di più sull’AUTOBIOGRAFIA

L'immagine presenta una composizione suggestiva e simbolica. Sullo sfondo, una notte oscura con una luna piena in alto a destra illumina un paesaggio di alberi spogli dai rami intricati. In primo piano, due figure femminili: la donna a sinistra è raffigurata con un volto realistico, mentre la figura a destra appare stilizzata, composta interamente da testo che forma il suo profilo e il suo volto. I toni predominanti sono verdi e gialli, che accentuano il senso di introspezione.

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DEFINIZIONE

Autobiografia significa, alla lettera, scrivere da sé la propria vita. La parola viene infatti dal greco ed è composta da tre termini: l’aggettivo autós (“stesso”), il nome bíos (“vita”) e il verbo gráphein (“scrivere”). Se intendiamo questa definizione in modo molto generico e ampio, è chiaro che quasi ogni scrittura è autobiografica: è raro che gli autori e le autrici non mettano un pezzo di sé e della propria vita in quello che raccontano.
È più utile, quindi, usare una definizione stringente. Secondo il saggista francese contemporaneo Philippe Lejeune, l’autobiografia è «un racconto retrospettivo in prosa che una persona reale fa della propria esperienza, quando mette l’accento sulla sua vita individuale, in particolare sulla storia della sua personalità».1
Per avere un’autobiografia è quindi necessario che:

  • il testo sia in prosa;
  • si racconti l’esperienza complessiva di una persona, per esempio la sua formazione per arrivare a una certa professione oppure la nascita di una passione;
  • autore e narratore coincidano;
  • l’autore sia il protagonista delle vicende narrate, e non un semplice spettatore (a meno che, naturalmente, le vicende di altri servano a illuminare la vita o la riflessione di chi scrive).

Usando questi parametri così dettagliati si esclude tutta una serie di testi che si potrebbero accomunare sotto la categoria generica di “autobiografismo”: per esempio le memorie (che sono appunti non organici, come il memoir), la poesia satirica (che mette l’io al centro, ma non è prosa), le autobiografie scritte da ghost writer (scrittori professionisti che prestano la loro penna al protagonista delle vicende per aiutarlo a esprimere la propria versione dei fatti) eccetera.

1. P. Lejeune, Il patto autobiografico, trad. F. Santini, Il Mulino, Bologna 1986, p. 37.