- Che sensazioni provi dopo aver letto questo brano?
- Quali elementi ti hanno colpito di più? E perché?
- Che cosa hai compreso del rapporto tra uomo e ambiente attraverso le parole dello scrittore?
La biosfera e il rischio ecologico
Nel testo Rischio e colpa l’antropologa britannica Mary Douglas mostra l’uomo contemporaneo di fronte alla percezione del pericolo e spiega quanto la tecnologia non solo non lo abbia aiutato a proteggersi, ma anzi lo abbia messo in una condizione ancora più rischiosa.
Negli ultimi cento anni l’azione dell’uomo ha modificato drasticamente l’ambiente naturale. Nessuno oserebbe negare che si siano prodotte delle trasformazioni, per esempio la scomparsa delle foreste, il prosciugamento dei terreni paludosi, l’irrigazione dei terreni aridi, l’estensione e la conversione dei terreni da pascolo. Considerato questo accordo tra gli scienziati […] in relazione al passato, ciò che trovo davvero interessante è il disaccordo sul futuro.
Esiste davvero una catastrofe planetaria nel futuro del mondo? Alcuni lo negano; la maggior parte degli scienziati lo afferma vigorosamente, ma la posizione dei profani è molto meno omogenea. […] Tra gli ecologi che si occupano di risorse naturali, e in particolare della gestione di foreste, zone di pesca o terreni da pascolo, circolano alcuni “miti della natura”. Questi ecologi osservano come gli ecosistemi vengano modificati dalla gestione umana. Quando riflettono sul modo di ottenere risultati migliori, si rivelano particolarmente interessati ai problemi di gestione, ai motivi per cui le cose vanno male. Pertanto, quello che cercano di fare è evitare le sorprese. Dai loro resoconti emergono quattro generi di miti sulla prevedibilità della natura: la natura è capricciosa, la natura è fragile, la natura è forte, la natura è forte, ma solo entro certi limiti. Ciascuno di questi miti viene rappresentato per mezzo di un diagramma che simboleggia una pallina in un paesaggio.
- Nel mito della natura capricciosa la pallina rotola in tutte le direzioni su una superficie piana. Non è possibile sapere come si sposterà, né serve formulare teorie al riguardo. Questo è il mito alla base della posizione fatalista […].
- Nel mito della natura fragile la pallina si trova sulla cima di una montagnola, immobile nell’unico punto in cui può conservare il suo delicato equilibrio. Il più piccolo spostamento la farebbe rotolare fuori dal paesaggio. […]
- Nel mito della natura forte la pallina si trova nel punto più basso di una curva; se spinta lontano dal centro può solo rotolare di nuovo nella posizione iniziale. […] Questo è il mito che favorisce la sperimentazione audace e individualistica, l’espansione e lo sviluppo tecnologico.