Si può tuttavia formulare un’altra ipotesi, detta ipotesi debole del principio di relativismo di Sapir-Whorf, che eviti di estremizzare questa prospettiva pur mantenendo valido il concetto di base secondo cui vi è una strettissima connessione fra lingua e cultura. Considerando lo stesso esempio, potremmo dire che il genere grammaticale non determina il genere sociale, ma fa apparire la separazione di genere come naturale, proprio grazie all’abitudine linguistica. In altri termini: in ogni società la suddivisione sociale fra generi, talvolta anche la disparità e i conflitti fra generi, derivano da processi storici e culturali molto lunghi e complessi. Ma nelle società in cui vi sia anche una lingua con una netta demarcazione di genere grammaticale, la lingua contribuisce a rafforzare la convinzione che la differenza sociale di genere sia un dato naturale e non invece una costruzione storica modificabile attraverso scelte educative, culturali, politiche.
Da un punto di vista antropologico questo tema è molto importante perché fa riflettere sul fatto che la lingua può favorire i processi di naturalizzazione di cui abbiamo già parlato | vedi UNITÀ 3, p. 100 |.

Mappa concettuale. Il relativismo linguistico di Sapir-Whorf sostiene uno stretto legame tra lingua e cultura per cui la lingua rappresenta e costruisce il mondo (ipotesi forte) e la lingua favorisce i processi di naturalizzazione (ipotesi debole).