Per Durkheim, la sociologia avrebbe dovuto fornire alla politica e alla collettività gli strumenti per mantenere la società come un organismo in equilibrio e coeso di fronte alle turbinose trasformazioni introdotte dagli sviluppi del capitalismo urbano moderno. Per questo, un altro dei suoi principali obiettivi è quello di consolidare la disciplina della sociologia come una scienza rigorosa, differenziandola dalla filosofia e dalla psicologia. Proprio per la sua convinta difesa della sociologia come disciplina autonoma, egli poté divenire uno dei primi studiosi a ottenere il titolo di “Professore di sociologia” all’università.
Una delle più importanti questioni che interessavano Durkheim era la seguente: che cosa tiene insieme la società come entità collettiva in un periodo in cui la vita sta diventando sempre più complessa?
Uno dei modi principali attraverso i quali egli affronta questo problema è quello di individuare come nasce e come si mantiene il senso di solidarietà tra gli appartenenti a una società, elemento essenziale affinché una collettività possa rimanere coesa e stabile nel cambiamento.

Dipinto ad acquerello raffigurante una veduta panoramica della città industriale di Sheffield, in Inghilterra, nel 1854. In primo piano, sono visibili un paesaggio collinare con abitazioni in pietra, persone che svolgono attività quotidiane e un carro trainato da un cavallo. Sullo sfondo, si estende una fitta rete urbana di edifici e numerose ciminiere da cui fuoriesce fumo, simbolo dell'industrializzazione. In lontananza si notano colline verdi e alcune chiese con guglie.
Veduta di Sheffield, South Yorkshire (Inghilterra). Acquerello di William Ibbit, 1854.

1.2 LA SOCIETÀ E LE FORME DI SOLIDARIETÀ

Secondo Durkheim, tutti i tipi di società – dalle tribù primitive fino alla Parigi di inizio Novecento – sono basate sull’esistenza di forme di solidarietà tra i propri membri, che consentono alle persone di rispettarsi reciprocamente, di avere fiducia l’una nell’altra e di sentirsi parte di una comunità.
Egli individua due forme di solidarietà: la solidarietà meccanica e la solidarietà organica.

  • La solidarietà meccanica è caratteristica di società piccole e omogenee al proprio interno, nelle quali gli individui condividono molte esperienze e hanno un forte senso di appartenenza al gruppo. È il caso, per esempio, delle tribù primitive oppure dei piccoli paesi e dei villaggi di contadini dove ogni membro del gruppo partecipa in modo totalizzante alle attività della propria collettività come andare a caccia, coltivare i campi o preparare il cibo. Questo tipo di solidarietà si fonda, dunque, sul fatto che, quasi meccanicamente, gli individui hanno molte esperienze in comune e per questo si sentono legati tra loro.