Ragionando attorno a questi temi, Durkheim è, dunque, uno dei primi studiosi a riconoscere che, già alla fine dell’Ottocento, le trasformazioni sociali hanno prodotto una serie di cambiamenti che si sarebbero rivelati fondamentali nei successivi decenni: la preminenza della dimensione individuale su quella collettiva, infatti, si proporrà come uno degli aspetti maggiormente caratteristici della società occidentale.
1.4 LE RAGIONI SOCIALI DEL SUICIDIO E L’ANOMIA
Il tema del rapporto tra esperienza individuale e dimensione collettiva ritorna costantemente nel lavoro di Durkheim. Non a caso una delle sue ricerche più importanti è quella che riguarda le motivazioni e le ragioni che spingono le persone a suicidarsi: un gesto considerato spesso come puramente individuale, ma che, a ben guardare, rivela precise cause proprio nei meccanismi della vita collettiva.
Nell’opera Il suicidio (1897), il sociologo francese spiega – attraverso l’uso di dati statistici riferiti alle condizioni sociali della popolazione – come questo atto sia strettamente dipendente dalla perdita, da parte degli individui, di una sintonia con la collettività di appartenenza, ossia con il contesto di relazioni sociali e di influenze culturali in cui le persone sono immerse.
In particolare, Durkheim distingue e argomenta tre condizioni di squilibrio in grado di spingere al suicidio:
- l’assenza di relazioni di amicizia o di frequentazione con altre persone, da cui origina il suicidio egoistico. Egli mostrò che il tasso di suicidi è maggiore in campagna e nei piccoli paesi piuttosto che in città, perché la vita in campagna è meno ricca di relazioni con altre persone rispetto alla densità di scambi della popolazione urbana. Inoltre, i suicidi erano più diffusi tra le donne separate che tra quelle sposate, proprio perché questa condizione influiva sulla mancanza di legami stretti. Infine, suicidarsi era più diffuso tra gli aderenti alla religione protestante che tra i cattolici, poiché la visione della vita condivisa tra i protestanti era maggiormente incline a riconoscere l’essere umano come solo e isolato davanti al cospetto di Dio;
