2.1 IL CONCETTO DI RAZIONALIZZAZIONE
Come Durkheim in Francia, anche Max Weber | vedi L’AUTORE | contribuì, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, a fondare in Germania la sociologia come disciplina autonoma.
Un tema generale tipico della riflessione di Weber è quello della comprensione dei processi di razionalizzazione | vedi APPROFONDIAMO, p. 276 |. Con questo termine si intende la trasformazione tipica della società moderna (grazie all’Illuminismo e al positivismo, | vedi UNITÀ 1, p. 242 |) attraverso cui le credenze più antiche finirono per perdere via via rilevanza a favore della scienza e del ragionamento razionale. A Weber non sfuggiva, infatti, come sia nella sfera economica sia nelle relazioni interpersonali l’applicazione del calcolo razionale, basato sulla valutazione di mezzi e obiettivi, fosse ormai diventata la logica predominante, in grado di sostituire l’influenza che una volta era esercitata dalle tradizioni e dalle credenze religiose. Tutta la sua opera può, dunque, essere letta come una risposta alla necessità di comprendere i fattori sociali alla base della razionalizzazione della moderna civiltà occidentale e delle origini del sistema economico capitalistico, uno dei fenomeni esemplari attraverso cui il pensiero razionale è diventato dominante.
rationalisation: the systematic application of rational and efficient principles to various aspects of society, replacing traditional and emotional ways of thinking and behaving.
L’AUTORE – MAX WEBER
Max Weber (1864-1920) nasce a Erfurt, cittadina tedesca, e cresce in un ambiente familiare di intellettuali e politici. Studia giurisprudenza, storia ed economia e insegna nelle università di Friburgo e di Heidelberg. Nel 1897, alla morte del padre, rimane vittima di una grave forma depressiva che gli consente di riprendere l’attività scientifica soltanto nel 1903.
Durante la Prima guerra mondiale, segue con crescente preoccupazione il crollo politico e culturale della Germania e collabora alla riorganizzazione dello Stato tedesco dopo la fine dell’impero. Dopo la guerra, è tra i fondatori del neonato Partito democratico liberale tedesco, partecipa in prima persona alla redazione della Costituzione della Repubblica di Weimar (1918) e ai negoziati di pace durante la stesura del Trattato di Versailles (1919). Queste ultime esperienze sono fondamentali per la sua successiva riflessione sul tema del potere politico e della selezione degli uomini di governo.
Il suo studio più famoso è L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1905), incentrato sulla nascita del capitalismo e sui rapporti tra processi economici e influenze culturali provenienti dalle credenze religiose. Lo studio sui rapporti tra religione protestante e capitalismo rappresenta solo una parte di una sua monumentale ricerca sul ruolo delle differenti tradizioni religiose (induismo, ebraismo, buddismo ecc.) nell’influenzare i diversi sistemi economici a livello mondiale.
1864 Nasce a Erfurt
1904-5 Scrive L’etica protestante e lo spirito del capitalismo
1918 Partecipa alla redazione della Costituzione della Repubblica di Weimar
1919 Partecipa ai negoziati di pace per la stesura del Trattato di Versailles
1920 Muore a Monaco di Baviera
