2.5 LE CLASSI SOCIALI E IL CETO
Un altro argomento di riflessione, per Weber, è quello relativo a comprendere in che modo la società si organizzi in differenti gruppi in base alle diverse caratteristiche degli individui.
Come per Marx, anche per Weber la classe sociale è basata su aspetti che riguardano la posizione individuale e, di conseguenza, le differenze rispetto al mercato, al denaro, al possesso di beni materiali, al lavoro svolto (tra un manager e un operaio, per esempio).
Oltre a quello di classe, Weber individua e definisce un altro gruppo sociale, legato, invece, alla cultura e alle relazioni tra gli individui: il ceto. Questo riconosce o conferisce prestigio sociale a un individuo in quanto appartenente a determinati strati della società (per esempio, ai ceti nobiliari del passato) o a raggruppamenti professionali, come nel caso dei notai, dei professori universitari o anche delle star del cinema.
Le classi sociali sono in genere più aperte rispetto ai ceti, soprattutto perché la possibilità di accesso a una classe superiore è basata sull’arricchimento materiale e la società capitalistica è caratterizzata proprio dalla possibilità di arricchirsi. L’appartenenza a un ceto più elevato, invece, essendo basata sul possesso di particolari caratteristiche sociali e culturali, è più difficile da conseguire, perché dipende da fattori meno facili da acquisire, come nel caso del prestigio che viene riconosciuto dagli altri membri della società.
