Sulla validità del carisma decide il riconoscimento spontaneo dei dominati, concesso in base alla prova (in origine fu sempre un miracolo), che nasce dalla fede nella rivelazione, dalla venerazione dell’eroe e dalla fiducia nel capo. Ma questo non costituisce (nel carisma genuino) il fondamento della legittimità; il riconoscimento è piuttosto un dovere per coloro che sono chiamati, in virtù dell’appello e della prova, a riconoscere questa qualità. Tale «riconoscimento», da un punto di vista psicologico, è una dedizione di fede del tutto personale e determinata dall’entusiasmo, dalla necessità e dalla speranza. […]
Se la prova viene a mancare per un lungo periodo, se l’investito del carisma sembra abbandonato dal suo dio o dalla sua forza eroica o magica, se non consegue da tempo il successo, se soprattutto la sua guida non porta alcun beneficio ai dominati, allora la sua autorità carismatica rischia di scomparire. Questo è il genuino senso carismatico della «grazia divina».

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1. Cosa intende Max Weber per “carisma”?
2. Perché il carisma dipende dal suo riconoscimento spontaneo da parte dei dominati?
3. In che modo il potere carismatico può scomparire?

T3 Georg Simmel

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