Le statistiche ci dicono anche che gli iGen, soprattutto i più giovani tra loro, cioè i tredicenni e i quattordicenni, soffrono in misura maggiore delle generazioni precedenti di solitudine, senso di esclusione, insoddisfazione, sentimenti di inadeguatezza, fino a registrare tassi più alti di problemi di salute mentale come ansia e depressione.
L’ottimismo e la sicurezza mostrati online possono dunque celare una profonda vulnerabilità. Quello che l’autrice ipotizza sulla base di questi dati è che passare molto tempo sui social aumenti la probabilità di essere infelici (come rivela il grafico qui sotto), a causa del fatto che l’assenza di un contatto vis-à-vis affievolisce il proprio senso di esistere ed essere vivi.

Un grafico a barre orizzontali mostra l'impatto di diverse attività sui giovani americani tra i 13 e i 18 anni. Le barre sono colorate in blu per gli effetti positivi e in giallo per quelli negativi. Le attività con un impatto positivo includono: Sport e attività fisica (+0.14); Interazioni sociali di persona (+0.12); Attività religiose (+0.09); Media su carta (+0.06); Compiti (+0.02); Lavoro (0). Le attività con un impatto negativo sono: Leggere notizie online (-0.01); Televisione (-0.01); Video chat (-0.05); Scrivere messaggi in chat (-0.05); Social media (-0.07); Computer games (-0.08); Internet (-0.11).
Che cosa rende felici gli adolescenti? Per i giovani americani tra i 13 e i 18 anni, il rapporto tra tempo speso in una attività e l’attività spesso è positivo per tutto ciò che riguarda le attività offline, negativo per tutte le attività davanti a un monitor della televisione o dello smartphone.
Nelle Scienze umane - volume 2

Antropologia - Sociologia - Psicologia

Attila Bruni, Giulia De Monte, Gianluca Ligi, Paolo Magaudda, Antonio Piotti

Treccani Giunti TVP, 2025

VERSIONE DIGITALE

Cover GT2025_G5655931A