8.1 RITIRO SCOLASTICO E RITIRO SOCIALE
L’essere umano, in quanto animale sociale, cresce e impara a stare nel mondo in continua interazione con gli altri. Nascere socialmente e imparare a relazionarsi con il gruppo dei pari è uno dei principali compiti evolutivi dell’adolescenza che però in alcuni casi può subire dei bruschi arresti. Sempre più spesso infatti si sente parlare di ritiro scolastico e di ritiro sociale.
- Con ritiro scolastico si intende l’abbandono della scuola da parte dei ragazzi; questa forma di ritiro si limita alla frequentazione scolastica, mentre le altre aree della vita rimangono intatte.
- Con ritiro sociale, invece, si fa riferimento all’abbandono di tutte le attività sociali e alla chiusura all’interno delle mura di casa, nei casi più estremi all’interno della propria camera. In questi casi l’adolescente disinveste totalmente la scuola, le relazioni e, più profondamente, la speranza per il futuro. Chiudersi in una camera infatti impedisce, o perlomeno rallenta drasticamente, il percorso di crescita e di scoperta di sé, di confronto con gli altri e di apertura verso ciò che ancora si deve imparare e conoscere.

8.2 LA RETE COME RIFUGIO
Perché un adolescente, nella fase della vita così ricca di nuove esperienze e nuovi incontri, dovrebbe isolarsi dal resto del mondo? Questi ragazzi decidono di ritirarsi nelle mura delle loro case per proteggersi dallo sguardo dei coetanei che viene vissuto come giudicante e capace di smascherare l’inadeguatezza che, secondo loro, li contraddistingue. I ritirati sociali sono adolescenti che hanno cercato in tutti i modi di essere e di apparire come gli altri ma che non si sono sentiti capaci di reggere il confronto con coetanei, troppo, sempre secondo loro, più belli, più bravi e più capaci di vivere la propria adolescenza. Le aspettative dei ritirati sociali sono infatti molto elevate e quando i cambiamenti dell’adolescenza sembrano non soddisfare i piani che avevano in mente per la loro crescita avviene il ritiro.
T2
A. Piotti,
Internet e il ritiro dei ragazzi
p. 455