Perché il body shaming diventi diffamazione, però, è necessario che almeno due persone abbiano avuto conoscenza dell’offesa, e che la stessa sia idonea a offendere la reputazione della vittima. [...] Il body shaming potrebbe diventare stalking se il comportamento denigratorio dovesse essere ripetuto in modo costante nel tempo. In simili casi, se alla vittima deriva uno stato di ansia persistente oppure è costretta a modificare le sue abitudini di vita, ad esempio non uscendo più di casa oppure evitando di frequentare determinati ambienti per paura degli insulti, si potrà dire integrato il reato di stalking (art. 612 bis c.p.). La segnalazione alle forze dell’ordine segnerà l’inizio formale delle indagini e il conseguente rinvio a giudizio dell’autore del body shaming, con possibilità di costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni. [...] Quando non scatta il reato, è possibile tutelarsi dalle mortificazioni subite a causa degli insulti di altri utilizzando gli strumenti che la legge mette a disposizione contro il cyberbullismo (Legge n. 71 del 29/05/2017). Il body shaming compiuto attraverso internet non è altro che una forma di bullismo, ed è possibile difendersi impiegando gli stessi mezzi. Si potrà chiedere l’oscuramento dei siti internet sui quali avviene il body shaming, fare reclamo al Garante per la privacy, fare segnalazione ai genitori del cyberbullo, chiedere l’ammonimento del questore, se il body shaming costituisca anche reato. Si tratta di importanti strumenti di difesa che prevede la legge sul cyberbullismo e, per estensione, anche per il body shaming. La legge specifica che ognuno di essi può essere azionato in modo diretto dal minore che abbia compiuto i quattordici anni».
www.diritto.it, 23 settembre 2021