Venti anni dopo, a Stans, la prospettiva è diversa. Pestalozzi ha avuto modo di sviluppare la sua riflessione pedagogica e di esplicitarla attraverso alcuni dei suoi scritti più importanti. La direzione dell’orfanotrofio di Stans, nonostante duri solo pochi mesi, gli permette di definire alcuni elementi cardine del suo metodo educativo. Egli si trova a lavorare con bambini che hanno subito forti deprivazioni affettive e per di più non può contare su collaboratori preparati. Questa situazione di partenza lo porta a stabilire che:
- l’amore deve essere il presupposto di ogni intervento educativo;
- tutti gli alunni vanno stimolati attraverso un metodo elementare, vicino alle modalità di apprendimento dei fanciulli stessi, ad acquisire le nozioni fondamentali del sapere;
- gli alunni migliori devono diventare i collaboratori dell’insegnante attraverso la pratica del mutuo insegnamento, che assegna agli studenti più dotati il compito di seguire nella ripetizione delle lezioni piccoli gruppi di studenti.