L’anima umana e l’istruzione educativa
Per comprendere meglio il pensiero pedagogico di Herbart è utile approfondire la sua concezione dell’anima umana. Per il filosofo tedesco essa rappresenta uno dei «reali», ovvero uno degli “enti semplici” che costituiscono la realtà. In origine l’anima è una tabula rasa, ma nel contatto con gli altri reali produce le rappresentazioni.
Le facoltà dell’anima (intelligenza, volontà, sentimenti e così via) si manifestano in questa dinamica tra le rappresentazioni, in cui possiamo distinguere una massa consolidata (l’io), da Herbart definita “massa appercipiente”, alla quale si possono aggiungere nuove rappresentazioni, che vanno a costituire la cosiddetta “massa appercepita” (la massa delle nuove conoscenze). Nell’incontro tra l’io e le nuove conoscenze si realizza l’arricchimento della vita psichica dell’uomo.
Affinché la massa delle nuove conoscenze si possa unire in modo armonico all’io è necessaria l’azione educativa, che allo stesso tempo deve giovarsi dell’apporto dell’istruzione. Ma poiché per Herbart il processo educativo non può basarsi solo sul sapere, allora bisogna orientarsi verso un’istruzione educativa, che unisce all’atto istruttivo componenti educative (valori e norme di condotta) e all’atto educativo componenti istruttive (contenuti, conoscenze).
appercipiente: in psicologia, appercepire significa “apprendere assimilando una percezione alle idee già presenti nella mente”.