Mappa concettuale. Il contatto fra l’anima e gli altri «reali» genera rappresentazioni. La dinamica tra le rappresentazioni produce l’io (massa appercipiente) e nuove conoscenze (massa appercepita). L’io e le nuove conoscenze si uniscono armonicamente mediante l’azione educativa, che si  esplica in istruzione educativa.

per IMMAGINI – Lo scolaro

In questo ritratto il pittore svizzero Albert Anker, che legò profondamente le sue opere al mondo dell’infanzia, ci presenta un bambino con la sua lavagnetta e l’occorrente per la scuola, pronto a svolgere il proprio dovere di scolaro, che è anche acquisizione di nuove conoscenze. Compito dell’educatore, secondo Herbart, è individuare gli interessi degli allievi, dai quali deve muovere l’azione educativa.

Dipinto di Albert Anker raffigurante un bambino ritratto a mezzobusto, con un'espressione seria e uno sguardo diretto verso lo spettatore. Indossa una giacca semplice e un berretto marroni. Tiene tra le mani una piccola lavagna incorniciata in legno, un libro e un pesce rosso di legno. Lo sfondo è scuro e uniforme, mettendo in risalto la figura del giovane scolaro e i dettagli dei suoi oggetti.
Albert Anker, Lo scolaro, 1881, Museum Oskar Reinhart am Stadtgarten, Winterthur.

La dottrina degli interessi e la metodologia dei gradi formali

Per Herbart l’azione educativa deve muovere dagli interessi degli alunni. Egli ritiene che l’interesse sia un fenomeno psichico di grande rilievo. Si presenta come l’aspettativa di qualcosa, che l’educatore deve individuare e orientare verso una maturazione armonica. Herbart elabora una precisa dottrina degli interessi, nella quale si opera una distinzione tra:

  • gli interessi di conoscenza (o della mente), che si distinguono in empirici (natura), speculativi (idee) ed estetici (bello e buono);
  • e gli interessi di partecipazione (o del cuore), che si differenziano in simpatetici (singoli), sociali (collettività) e religiosi (Dio).