• Che cosa intende Dewey per “aspetto psicologico” del processo educativo?
  • Che cosa rende il processo educativo efficace?

L’attitudine del bambino

Il testo qui proposto, della pedagogista italiana Maria Montessori, invita a considerare le caratteristiche del bambino che lo portano a essere pronto ad accogliere quanto provenga dagli adulti di riferimento e ai quali lui è affezionato. Questa attitudine del bambino determina il suo modo di apprendere e la sua modalità di interazione con l’ambiente.

Il bambino è sensibilissimo a tutto ciò che sente dall’adulto e vorrebbe tanto obbedirgli; noi non abbiamo idea di come egli sia pronto a obbedirci fin nelle fibre del suo corpo, in modo perfetto, sempre: anzi, questo è ciò che lo caratterizza. Ecco un piccolo aneddoto: un bambino mette la pantofola sul letto e la mamma gli dice: “Questa è una cosa sudicia, la pantofola non si mette lì”, e pulisce con una mano la coperta. Allora il bambino ogni volta che vede una pantofola riflette e dice: “È sudicia!”, e con le mani va a pulire la coperta del letto. Che cosa vogliamo di più? Il bambino è sensibile a un punto estremo, impressionabile in modo tale che l’adulto dovrebbe sorvegliare tutti gli atti e le parole, perché esse gli rimangono scolpite nella mente. Egli è tutto obbedienza, perché l’obbedienza è la vita per lui. L’adulto è un essere venerabile, amato, dalla cui bocca sgorga la sapienza che lo guida; ed egli ne rimane colpito, come se un proiettile spirituale gli entrasse nel cuore. Dinanzi a un capriccio dobbiamo pertanto pensare che questo possa essere un atto vitale, una difesa profonda, e riflettere che il bambino è sempre pronto ad amarci e obbedirci.

Tratto da Maria Montessori, Impariamo dai bambini a essere grandi, Garzanti, Milano, 2014, p. 37.

  • Quali caratteristiche del bambino Maria Montessori mette in evidenza in questo brano?
  • Quale considerazione ha il bambino dell’adulto, secondo l’autrice?