4. La pedagogia preventiva di don Bosco 4.1 «BUONI CRISTIANI E BUONI CITTADINI» Uomo di ricca umanità e di straordinarie capacità organizzative, | vedi | dà una risposta concreta alle emergenze formative e sociali causate dall’incipiente e , dando vita a iniziative educative rivolte alla gioventù emarginata e disagiata. Il sacerdote piemontese si trova a operare nella Torino della prima metà dell’Ottocento, dove vi sono molti ragazzi abbandonati a se stessi, in balia del degrado e della devianza morale. Da qui l’idea di coniugare la con quella , in modo da consentire ai giovani deviati di acquisire le principali regole di vita e apprendere un mestiere, in grado di favorire un positivo inserimento nella società. Don Bosco fa parte di quella nutrita schiera di , che assegna al lavoro non solo un valore economico, ma anche morale e spirituale, individuando nella formazione professionale un terreno d’intervento fertile sia per favorire l’emancipazione dei ceti più umili (contadini e operai) sia per arginare il fenomeno del distacco della popolazione dalla religione e dalla Chiesa, acuito dal propagarsi delle dottrine socialiste e delle ideologie materialiste. don Bosco L’AUTORE industrializzazione urbanizzazione formazione religiosa e morale professionale e culturale santi sociali piemontesi L’AUTORE – DON GIOVANNI BOSCO Nasce nel 1815 a Castelnuovo d’Asti in una famiglia di poveri contadini. Rimasto da piccolissimo orfano di padre, entra in seminario ed è ordinato sacerdote nel 1841. Conosciuto da vicino il disagio e l’emarginazione giovanile prodotti dal processo di industrializzazione, individua la sua vocazione. Nel 1846 fonda a Torino l’Oratorio di Valdocco, destinato all’assistenza e all’educazione dei giovani poveri e abbandonati. Seguono varie iniziative educative attivate a Torino e in altre località, sia in ambito scolastico sia nel campo dei laboratori professionali. Nel 1859 don Bosco fonda la congregazione salesiana e nel 1872 la congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ben presto i salesiani si diffondono in tutta Italia e all’estero, dando vita a istituti educativi. Don Bosco segue e incoraggia queste iniziative fino alla morte, avvenuta a Torino nel 1888. Principalmente uomo d’azione, don Bosco non manca di dedicarsi anche alla stesura di molte opere. Scrive testi scolastici: (1845), (1847), (1849), (1855). Prepara scritti di carattere ascetico come (1847). Sul piano della riflessione pedagogica affida il suo pensiero educativo a numerosi regolamenti per oratori, istituti e “case” e, in particolare, allo scritto (1877). Nasce a Castelnuovo d’Asti È ordinato sacerdote Istituisce l’Oratorio di Valdocco Fonda la congregazione salesiana Fonda le Figlie di Maria Ausiliatrice Pubblica Muore a Torino Storia ecclesiastica ad uso delle scuole Storia sacra per uso delle scuole Sistema metrico decimale ridotto a semplicità La storia d’Italia raccontata alla gioventù Il giovane provveduto Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 1815 1841 1846 1859 1872 1877 Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 1888 Un ritratto fotografico di don Giovanni Bosco negli anni della maturità.