3. La visione pedagogica di san Tommaso 3.1 I FONDAMENTI DEL PENSIERO Soprannominato per le sue doti intellettuali e la santità dei costumi, | vedi | è il massimo rappresentante della filosofia scolastica. Egli si propone di e di affermare il ruolo attivo della ragione nella ricerca della verità. Attraverso Aristotele, san Tommaso recupera il valore dell’ come momento iniziale del processo conoscitivo, ma rispetto ad Aristotele eleva l’individuo a una dignità superiore, riconoscendolo come , creatura di Dio, con un valore in sé. L’Aquinate, inoltre, stabilisce una distinzione fra , che riconosce come , l’una fondata sulla rivelazione divina e l’altra sul lume della ragione, con rapporti vicendevoli, per cui l’una aiuta l’altra senza entrare in contraddizione, perché tanto la ragione quanto la rivelazione sono fonti di verità. In questo modo introduce impostato da sant’Agostino, che poneva al vertice la teologia, liberando così la ricerca razionale dalla dipendenza dalla teologia. Sul piano dell’ , pur riconoscendo il primato dei valori religiosi e come fine ultimo la contemplazione di Dio, sostiene anche l’importanza del come soggetto naturale, in quanto uomo. A livello di supera la concezione strumentale dello Stato rispetto alla Chiesa avanzata da sant’Agostino e individua nel il fine della politica, richiamando il fedele all’ . Dal sistema complessivo del pensiero di san Tommaso emerge anche la sua concezione pedagogica, che è contrassegnata da una considerazione positiva dell’uomo e dal riconoscimento delle sue facoltà intellettuali. Doctor angelicus Tommaso d’Aquino L'AUTORE fondere il pensiero di Aristotele con il cristianesimo esperienza persona teologia e filosofia scienze autonome un’incrinatura in quel sistema culturale piramidale etica bene dell’uomo pensiero politico bene comune impegno politico