2. Il cristianesimo umanistico di Maffeo Vegio 2.1 LA FORMAZIONE DEL CRISTIANO CIVIS Noto scrittore ascetico e fine letterato, Maffeo Vegio da Lodi | vedi | è ricordato soprattutto per l’opera educativa (“L’ educazione dei figli e i loro buoni costumi”), che si presenta come . Articolato in sei libri, il trattato si focalizza sulla formazione del “nuovo ” secondo la prospettiva del , che intende coniugare l’ideale educativo umanistico ai princípi cristiani. Nei primi tre libri l’autore si sofferma sui doveri dei genitori riguardanti l’educazione fisica, morale e religiosa dei figli e fornisce consigli circa il tipo di studi ai quali si devono applicare i giovani nella fanciullezza e nell’adolescenza. Nei libri successivi, individuate le virtù che vanno favorite nei giovani, Vegio si concentra sul sentimento della , ovvero su quell’atteggiamento di pudore, decoro e rispetto verso il prossimo e verso Dio, che egli considera imprescindibile per un corretto sviluppo morale dell’individuo. L’AUTORE De educatione liberorum et eorum claris moribus uno degli esempi più rappresentativi della concezione pedagogica umanistica civis cristianesimo umanistico verecondia M. Vegio, p. 83 T2 L'educazione dei figli L’AUTORE – MAFFEO VEGIO Maffeo Vegio nasce a Lodi nel 1406. Compiuta la prima formazione a Milano sotto la guida di precettori privati, si trasferisce a Pavia, dove si applica allo studio del diritto e della filosofia. Pavia è un centro culturale molto vivace (tra il 1400 e il 1403 vi tiene la sua scuola il famoso maestro greco Emanuele Crisolora) e in questo ambiente Maffeo Vegio stringe amicizia con intellettuali di chiara fama, come Lorenzo Valla e Antonio Beccadelli detto il Panormita (fondatore a Napoli dell’Accademia Antoniana, poi ribattezzata “Pontaniana” in omaggio all’umanista Giovanni Pontano), e scopre la sua passione per gli studi letterari. Nel 1435 lascia Pavia e si trasferisce a Roma. Sotto il pontificato di Eugenio IV ricopre l’incarico di segretario di curia e poi quello di datario; nel 1444 è nominato canonico della basilica di San Pietro. Nel corso di questo periodo Maffeo Vegio, animato sin dalla gioventù da un fervente spirito religioso, si immerge nello studio dei padri della Chiesa e, in particolare, di sant’Agostino. Prolifico autore di testi ascetici, Vegio lega il suo nome a un trattato educativo, , che porta a termine nel 1444. Verso la metà degli anni Cinquanta decide di entrare nell’ordine degli agostiniani, nel cui convento romano muore alla fine del 1458. Nasce a Lodi Si trasferisce a Roma È a Pavia, dove studia diritto e filosofia È canonico della basilica di San Pietro Entra fra gli agostiniani Muore a Roma De educatione liberorum et eorum claris moribus 1406 1435 fino al 1435 1444 1450 ca. 1458 Isaia da Pisa, , XV secolo, chiesa di Sant’Agostino, Roma. Vegio, fin da giovane pervaso da un forte sentimento religioso, trascorse nel convento romano degli agostiniani gli ultimi anni della sua vita. Pietra sepolcrale con l’effigie dell’umanista Maffeo Vegio