Verso le COMPETENZE

COMPRENDERE E ANALIZZARE

1 Sintetizza la struttura argomentativa del sonetto, individuando i seguenti passaggi: tesi, antitesi, confutazione dell’antitesi, argomento a favore della tesi, riaffermazione della tesi.

2 Qual è, secondo l’autore, la tipologia d’amore più diffusa?

3 Secondo Giacomo da Lentini è possibile amare una persona senza averla mai vista?

4 STILE | Riporta lo schema delle rime.

5 STILE | Individua le quattro parole chiave del componimento. Attorno a una di tali parole chiave è presente nel testo una figura etimologica. Quale?

SVILUPPARE IL LESSICO

6 Le figure etimologiche sono figure retoriche che si basano sull’accostamento di parole che hanno la stessa radice. Partendo dalle quattro parole chiave del componimento, individua almeno cinque derivati per ciascuna.

SCRIVERE PER…

7 ARGOMENTARE | I concetti espressi da Giacomo da Lentini in questo sonetto sono in gran parte ripresi dal trattato De amore di Andrea Cappellano. In quell’opera si legge tra l’altro:

Quando uno vede una donna atta all’amore e formata così come a lui piace, subito comincia a desiderarla con il cuore; poi in verità quanto più pensa a lei, tanto più si infiamma d’amore, finché perviene a un pensiero più pieno, più intenso. Dopo di che egli comincia a ripensare alle bellezze di lei, a rappresentarne distintamente le singole membra e gli atteggiamenti […]. Quella passione naturale è dunque nata dalla vista e dal pensiero. Tuttavia perché nasca l’amore non basta un qualunque pensiero, ma occorre un’immaginazione eccessiva; poiché l’immaginazione moderata non suole ritornare alla mente, e perciò non ne può nascere amore.

Prova a riformulare, con parole più semplici e con esempi che conosci, questa idea dell’amore proposta da Andrea Cappellano.

Miniatura medievale raffigurante Giacomo da Lentini all'interno di una decorazione circolare. Il poeta, vestito con una tunica marrone e un copricapo nero, tiene in mano un rotolo di pergamena, parzialmente srotolato. Lo sfondo è blu intenso, decorato con motivi ornamentali bianchi, e il bordo del medaglione è rosso con dettagli stilizzati.
Giacomo da Lentini, in una miniatura del codice Palatino 418 (XIII secolo). Firenze, Biblioteca nazionale centrale.

Stefano Protonotaro da Messina

T6 Pir meu cori allegrari

Rinaldo d’Aquino

T7 Già mai non mi conforto