«Se li cavelli artonniti, avanti foss’io morto,
donna, c’aisì mi pèrdera lo sollazzo e ’l diporto.
Quando ci passo e vèioti, rosa fresca de l’orto,
bono conforto donimi tuttore;
15 poniamo che s’aiunga il nostro amore».

11-15 «Se ti tagli i capelli, piuttosto vorrei morire, o donna, poiché così (c’aisì) perderei (mi pèrdera) la mia gioia e il mio diletto. Quando passo di qui (ci) e ti vedo (vèioti), rosa fresca del giardino (orto), mi dai sempre (donimi tuttore) gioia (bono conforto): decidiamo (poniamo) che il nostro amore si congiunga».


12 lo sollazzo e ’l diporto: dittologia sinonimica.
15 poniamo… amore: cioè “stabiliamo che il nostro amore sia reciproco”.

«Che ’l nostro amore aiùngasi non boglio m’atalenti.
Se ci ti trova pàremo co gli altri miei parenti!…
Guarda non s’arricòlgano questi forti correnti!
Como ti seppe bona la venuta,
20 consiglio che ti guardi a la partuta».

16-20 «Che il nostro amore si congiunga non voglio che mi piaccia (non boglio m’atalenti). Se ti trova qui (ci) mio padre (pàremo) con gli altri miei parenti!… Bada che non rincasino (s’arricòlgano) costoro che sono veloci nella corsa! Come ti è piaciuto (ti seppe bona) venire qui, ti consiglio di stare attento quando te ne andrai».


18 questi forti correnti: e dunque capaci di raggiungere lo spasimante della donna anche se provasse a fuggire.

«Se i tuoi parenti tròvanmi, e che mi pozzon fari?
Una difensa mèttoci di dumil’agostari:
non mi toccàra pàdreto per quanto abere ambari.
Viva lo ’mperadore grazi’ a Deo!
25 Intendi, bella, che ti dico eo?».

21-25 «Se mi trovano i tuoi parenti, che cosa mi possono fare? Ci metto un’ammenda (difensa) di duemila augustali: tuo padre non potrà farmi nulla per quanta ricchezza possieda (ambari). Viva l’imperatore, grazie a Dio! Capisci, bella, quello che ti dico?».


22-24 Una difensa… a Deo!: in base alle leggi all’epoca vigenti, una persona in pericolo di essere aggredita poteva invocare il nome dell’imperatore e fissare di propria iniziativa una sanzione che l’aggressore avrebbe dovuto pagare in caso di effettiva aggressione: tale azione avrebbe assicurato alla vittima il diritto a riscuotere l’indennizzo stabilito. agostari: monete d’oro. ambari: da ambarari (“ammassare”, “radunare”). Un’altra variante è à ’n Bari: così l’intera frase significherebbe “per quante ricchezze ci sia­no a Bari”.

«Tu me no lasci vivere né sera, né maitino.
Donna mi son di perperi d’auro massamotino.
Se tanto aver donàssemi quanto à lo Saladino
e per aiunta quant’à lo Soldano,
30 toccàreme non pòteri a la mano».

26-30 «Tu non mi lasci vivere né di sera né di mattina. Sono una donna che possiede bisanti (perperi) d’oro massamutino. Anche se tu mi donassi quante ricchezze possiede il Saladino e in aggiunta (per aiunta) quante ne ha il Sultano d’Egitto, non potresti toccarmi neppure sulla mano».


27 perperi d’auro massamotino: i bisanti (perperi) erano monete arabe pregiate, il cui uso raggiunse anche l’Italia centrale. In particolare il massamutino (massamotino) era il bisante d’oro dei califfi Almoadi, che regnavano sull’Africa settentrionale. Nel complesso l’espressione deve significare qualcosa come “bisanti d’oro dei più preziosi”.
28 Saladino: il leggendario Salah al-Din, sultano d’Egitto e Siria, vissuto nella seconda metà del Duecento.

«Molte sono le femmine, c’ànno dura la testa,
e l’omo con paràbole l’addimina e ammonesta,
tanto intorno procàzzale fin che l’à in sua podesta.
Femmina d’omo non si può tenere:
35 guardati, bella, pur de ripentère».

31-35 «Ci sono molte donne che hanno la testa dura, e l’uomo con le parole le domina (addimina) e le redarguisce (ammonesta), tanto le incalza (procàzzale) da ogni parte finché le ha in suo potere. La donna non può fare a meno dell’uomo: sta’ attenta, bella, a non doverti pentire».

«Ch’eo ne ripentèsseme? Davanti foss’io aucisa,
ca nulla bona femmina per me fosse riprisa!
Aersera passàstici correnno a la distisa.
Acquètiti, riposa, canzoneri,
40 tue paràbole a ne non piaccion gueri!».

36-40 «Io dovrei pentirmi? Piuttosto (Davanti) fossi uccisa, prima che qualche donna onesta sia biasimata (riprisa) a causa mia! Ieri sera sei passato di qui (passàstici) correndo a briglia sciolta (a la distisa). Datti pace, ripòsati, giullare; le tue parole non mi piacciono per nulla (gueri)».


37 ca… riprisa: nel senso che un suo comportamento sconveniente avrebbe la conseguenza di gettare discredito sull’intero genere femminile.
39 Acquètiti, riposa: dittologia sinonimica (come al v. 12).