PARAFRASI e note Ahi lasso! or è stagion de doler tanto a ciascun om che ben ama ragione, ch’eo meraviglio u’ trova guerigione, che morto no l’ha già corrotto e pianto, vedendo l’alta Fior sempre granata e l’onorato antico uso romano, ca certo pere; crudel forte e villano, s’avaccio ella no è ricoverata! Ché l’onorata sua ricca grandezza e ’l pregio quasi è già tutto perito, e lo valor e ’l poder si desvia. Ohi lasso! or quale dia fu mai tanto crudel dannaggio audito? Deo, com’hailo sofrito deritto pera e torto entri ’n altezza? 5 10 15 Ahimè, questo è il tempo in cui ogni uomo che ama la giustizia ( ) deve dispiacersi tanto, che io mi chiedo meravigliato ( ) dove ( ) trovi conforto ( ) e come sia possibile che il lutto ( ) e il pianto non l’abbiano già ucciso ( ), vedendo la nobile Firenze sempre fiorente ( ) e il suo onorevole antico costume ( ) romano, che certamente perisce; ciò è una cosa assai ( ) crudele e vergognosa, se Firenze non è soccorsa presto ( )! Poiché la sua ricca grandezza degna d’onore e il suo prestigio ( ) sono già quasi del tutto estinti e il valore e il potere se ne vanno via da lei ( ). Ahimè, in quale giorno ( ) fu udita una sventura ( ) tanto crudele? O Dio, come hai potuto permettere ( ) che il diritto soccomba ( ) e il torto trionfi ( )? 1-15 ragione ch’eo meraviglio u’ guerigione corrotto morto granata uso forte avaccio pregio desvia quale dia dannaggio com’hailo sofrito pera entri ’n altezza è il giglio, simbolo di Firenze, che indica per metonimia la città (il vocabolo fiore è qui femminile, come nella poesia provenzale e siciliana). da (“fruttificare”). 5 Fior: granata: granare Altezza tanta en la sfiorata Fiore fo, mentre ver se stessa era leale, che riteneva modo imperiale, acquistando per suo alto valore provincie, terre, presso e lunge, mante; e sembrava che far volesse impero, sì como Roma già fece; e leggero li era, ch’alcun no i potea star avante. E ciò li stava ben certo a ragione, ché non se depenava a suo pro tanto, como per ritener giustizia e poso; e poi folli amoroso de fare ciò, si trasse avante tanto, ch’al mondo no è canto, u’ non sonasse il pregio del Leone. 20 25 30 Nella città di Firenze, oggi sfiorita, vi fu ( ) tanta nobiltà ( ), quando essa era leale verso sé stessa, che la città aveva uno stile simile a quello della Roma dell’Impero romano ( ), conquistando, grazie al suo alto valore, molte ( ) province e città ( ), vicino e lontano ( ); e sembrava che volesse costituire un impero, così come un tempo ( ) aveva fatto Roma; e le sarebbe stato facile ( ), poiché nessun’altra città la poteva superare ( ). E ciò le competeva bene per diritto, poiché essa non si affaticava ( ) tanto per il proprio vantaggio ( ), quanto (c ) per mantenere la giustizia e la pace ( ); e poiché ( ) le piacque ( ) fare questo, acquistò un tale potere ( ), che nel mondo non c’è alcun angolo ( ), dove non risuonasse il prestigio del Leone. 16-30 fo Altezza riteneva modo imperiale mante terre presso e lunge già leggero star avante depenava a suo pro omo poso poi folli amoroso si trasse avante tanto canto cioè quando le divisioni interne (tra guelfi e ghibellini) non ne avevano ancora lacerato il tessuto civile. è il simbolo del Comune di Firenze, chiamato il Marzocco. Si tratta di un leone che nella zampa destra tiene uno scudo con il giglio. 17 mentre… leale: 30 Leone: Leone, lasso!, or no è; ch’eo li veo tratto l’onghie e li denti e lo valore e ’l gran suo mort’a dolore, ed en crudel pregion miso a gran reo. E ciò li ha fatto chi? Quelli che sono de la schiatta gentil sua stratti e nati, che fun per lui cresciuti e avanzati sovra tutti altri e collocati a bono; e per la grande altezza ove li mise ennantir sì, che ’l piagar quasi a morte. Ma Deo di guerigion feceli dono, ed el fe lor perdono, e anche el refedier poi, ma fu forte e perdonò lor morte; or hanno lui e soie membre conquise. lignaggio 35 40 45 Ahimè, ora Firenze non è più un Leone; poiché vedo che gli sono state strappate le unghie, i denti e il potere ( ), e vedo la sua nobile stirpe ( ) essere stata uccisa con dolore e messa in una crudele prigione con grande ingiustizia ( ). E chi gli [al leone, cioè a Firenze] ha fatto questo? Coloro che sono discesi ( ) e nati dalla sua nobile stirpe ( ) e che da lui furono ( ) cresciuti e fatti progredire ( ) sopra tutti gli altri e collocati in posizioni di privilegio ( ); e a causa del grande potere che lui conferì loro, essi insuperbirono ( ) a tal punto che lo ferirono ( ) quasi a morte. Ma Dio gli fece dono della guarigione e lui li perdonò, ma quelli lo ferirono ( ) nuovamente, ma lui fu forte e li risparmiò ( ); ora essi hanno sconfitto ( ) lui e le sue membra. 31-45 valore gran lignaggio a gran reo stratti schiatta gentil fun avanzati a bono ennantir ’l piagar refedier perdonò lor morte conquise TRECCANI Le parole valgono Il di sangue è un valore tipicamente aristocratico che oggi suona alquanto anacronistico: nessuno giudica (o dovrebbe giudicare) la qualità o il prestigio di una persona in base alla sua discendenza. Una volta era diverso e la linea verticale che simboleggiava lo scorrere del tempo (il del francese antico, derivato dal latino ) stabiliva l’identità, la storia e i legami di una famiglia illustre. → Individua quale tra le seguenti parole non è sinonimo di : ; ; ; ; . lignaggio lignaggio lignage linea lignaggio stirpe ceppo schiettezza prosapia schiatta sono le famiglie della nobiltà guelfa, sconfitte a Montaperti e in seguito perseguitate dai ghibellini. la perifrasi indica i ghibellini. il riferimento è a un fatto del 1248, quando i guelfi furono cacciati da Firenze. nel 1251 fu stipulata una pace tra guelfi e ghibellini, che però ebbe vita breve. si allude alla congiura ghibellina del 1258. cioè a Montaperti. 33 ’l gran lignaggio: 35-38 Quelli… bono: 40 ennantir… morte: 41-42 Ma Deo… perdono: 43 el refedier poi: 45 or: