Lo stile

Uno stile concreto e diretto
Il linguaggio è spoglio e aspro, privo di ornamenti e di ricercatezze. È una lingua molto concreta, tutta incentrata su cose e fatti, e in ciò assai espressiva e tendente all’enfasi, come si evidenzia dall’ampio uso di esclamazioni (Ahi lasso, v. 1), apostrofi (Deo, com’hailo…, v. 14; A voi, che siete ora in Fiorenza, dico, v. 67), interrogative retoriche (or quale dia / fu mai tanto crudel dannaggio audito?, vv. 12-13; E ciò li ha fatto chi?, v. 35), iperboli (che morto no l’ha già corrotto e pianto, v. 4; ’l pregio quasi è già tutto perito, v. 10; ennantir sì, che ’l piagar quasi a morte, v. 40). Sotto tale aspetto la canzone rappresenta una novità nell’ambito della stessa produzione guittoniana. Evidentemente in questo caso l’autore scrive spinto dalla forza dei propri sentimenti e delle proprie emozioni, più che in virtù di un progetto esclusivamente letterario. Perciò non troviamo qui le complicazioni concettuali tipiche del resto della sua produzione.

Antifrasi e sarcasmo
Il dolore e lo sdegno che albergano nell’animo del poeta sono tali che egli non riesce a contenere la propria amarezza. Essa prorompe così in un impeto sarcastico – tono spesso presente nella poesia politica e di invettiva morale – che domina tutta l’ultima parte della canzone (dal v. 67 in poi). In questi versi l’autore utilizza la modalità retorica dell’antifrasi: afferma cioè il contrario di quanto è accaduto, per esprimere tutta la sua ira nei confronti di chi ha determinato la sconfitta e l’attuale stato di prostrazione della sua amata città. Così, mentre nella quarta stanza troviamo una descrizione della situazione in termini oggettivi, nella sesta la descrizione della medesima situazione risulta deformata dal sarcasmo.

Verso le COMPETENZE

COMPRENDERE E ANALIZZARE

1 STILE | A che cosa allude la metafora dei vv. 31-32?

2 Perché al v. 69 l’autore afferma che a Firenze sono presenti i tedeschi?

3 Qual era secondo Guittone l’inconfessato progetto di Firenze, ora per sempre frustrato dalla sconfitta di Montaperti (vv. 87-97)?
a Vendicarsi di Federico II infierendo su suo figlio Manfredi.
b Pacificare al proprio interno guelfi e ghibellini.
c Fare della Toscana un regno sotto il proprio controllo.
d Costringere Siena a un’alleanza.

4 STILE | Osserva i versi iniziali di ogni strofa. Attraverso quale artificio si legano le strofe tra loro?

5 STILE | Quali figure retoriche puoi riconoscere al v. 16 e al v. 76?

6 STILE | Che tipo di coordinazione trovi ai vv. 91-92? Che cosa sottolinea questa scelta stilistica?

SVILUPPARE IL LESSICO

7 Nel componimento sono presenti numerosi latinismi: individuali e scrivi il corrispettivo in italiano moderno.

T10 Tuttor ch’eo dirò gioi, gioiva cosa

Guittone d’Arezzo